Danieli ed il ricorso al Tar per consultare le firme della petizione, coinvolto un firmatario

Udine – È stato chiamato in causa anche un ambientalista, Marino Visintini, nel ricorso presentato al Tribunale amministrativo regionale dalla ditta Danieli di Buttrio (Ud) contro la Regione FVG in merito al diniego di poter ricevere copia dei moduli della petizione sottoscritta dai cittadini per la vicenda del progetto di un’acciaieria a San Giorgio di Nogaro.

Visintini, esponente dell’Osservatorio Civico contro le illegalità, non è l’organizzatore diretto della raccolta firme, eppure gli è stato notificato il ricorso come persona “cointeressata” solo per aver sottoscritto la petizione popolare contro il progetto dell’acciaieria nell’Aussa Corno.

Lo ha reso noto lo stesso Visintini in una conferenza stampa tenutasi qualche giorno fa.

In tale occasione sono state distribuite alcune copie del ricorso al Tar promosso dalla Danieli contro la Regione FVG in merito al diniego di poter ricevere copia dei moduli della petizione, e ne è stato contestato il contenuto.

L’esponente ambientalista si è chiesto il motivo del suo coinvolgimento personale, ipotizzando una “ritorsione” contro chi “da oltre 30 anni, combatte contro l’illegalità ambientale diffusa in Friuli a difesa dell’ambiente e della salute pubblica contro i poteri forti di questo territorio”.

Il ricorso presentato dagli avvocati della Danieli parla di “illeggittimità del diniego”. La decisione del Consiglio regionale è stata impugnata per il vizio di” eccesso di potere” con il quale il segretario generale del Consiglio ha fondato le sue ragioni per non consegnare le firme dei sottoscrittori contro l’acciaieria.

Solidarietà dei consiglieri di opposizione

“Piena solidarietà a Marino Visintini per essere stato citato dalla Danieli quale sottoscrittore della petizione contro l’acciaieria in laguna”.

Così si esprimono in una nota congiunta i capigruppo dell’opposizione in Consiglio regionale, Rosaria Capozzi (presidente del Gruppo Misto composto da M5S, Avs e Open Fvg), Diego Moretti (Pd) e Massimo Moretuzzo (Patto per l’autonomia-Civica Fvg).

“Un accesso agli atti discutibile per ottenere i nomi dei sottoscrittori, su cui bene ha fatto il Consiglio regionale ad opporsi. Precisiamo alla Danieli – scrivono ancora i capigruppo di minoranza – che la petizione popolare è uno strumento previsto costituzionalmente quale prerogativa dei cittadini per esporre comuni necessità, generalmente incluso nell’esercizio della democrazia diretta, ma forse la stessa trascura che le petizioni e le proposte di legge popolare non spostano il potere decisionale, che resta in capo alle assemblee rappresentative”.

“In altre parole, il potere decisorio resta in capo alle assemblee elette, in questo caso alla Regione, e non viene esercitato direttamente dal popolo. Quello che si chiede attraverso il ricorso della Danieli è che i cittadini rispondano rispetto a un’opinione espressa, rispetto a un insediamento che non consideravano positivo”.

“Questo ricorso – sottolineano Capozzi, Moretti e Moretuzzo – rappresenta perciò un pericolo verso un processo di partecipazione popolare. Verrebbe compromesso uno strumento costituzionalmente garantito, perché i cittadini non firmerebbero e non prenderebbero posizioni rispetto a decisioni che li riguardano se c’è il rischio che qualcuno li denunci”.

“Tutta l’opposizione scende in campo non solo a fianco di Visintini ma di tutti i cittadini sottoscrittori della petizione, a cui va garantita la libertà di opinione e a non vedersi compresso il diritto alla privacy, dove – concludono i tre capigruppo – i dati personali dei firmatari, per quanto facciano parte di un atto pubblico, devono essere tutelati”.

 

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