Minacce alla navigazione nel Mar Rosso, effetti devastanti per i commerci e i porti del FVG

Trieste/Monfalcone – La navigazione nel Mar Rosso, attualmente minacciata dagli attacchi degli Houthi dello Yemen, sta mettendo a rischio circa mezzo miliardo di esportazioni di frutta e verdura Made in Italy verso il Medio Oriente, l’India e il sud est asiatico.

Questa situazione deriva dalle tensioni geopolitiche scatenate dal conflitto tra Israele e Hamas e dai conflitti in corso nella regione yemenita, che hanno portato a ripercussioni significative sulle rotte commerciali internazionali. L’escalation di attacchi terroristici ha costretto le navi a evitare il Canale di Suez, allungando le rotte marittime e generando aumenti notevoli nei costi e nei tempi di trasporto.

Traffici marittimi nel Mediterraneo a rischio

Le difficoltà nel Mar Rosso stanno avendo impatti devastanti sui traffici marittimi nel Mediterraneo, con particolare riferimento all’esportazione di ortofrutta. Le rotte commerciali che attraversano questa regione sono essenziali per l’approvvigionamento di prodotti agricoli in Europa.

L’allungamento delle rotte, causato dalla necessità di circumnavigare l’Africa, ha comportato notevoli ritardi e un aumento significativo dei costi di trasporto.

La Coldiretti segnala che, per raggiungere l’India, il tempo di viaggio è passato da circa ventotto a più di quaranta giorni, con conseguente rischio di deterioramento dei prodotti freschi e un impatto negativo sulla competitività delle esportazioni italiane.

Conseguenze per i porti di Trieste e Monfalcone

I porti del FVG sono direttamente colpiti dalle conseguenze della situazione nel Mar Rosso. Il porto “rischia di rimanere senza navi almeno fino alla seconda metà di gennaio – ha dichiarato qualche settimana fa Zeno D’Agostino, presidente dell’Autorità di sistema Portuale dell’Adriatico Orientale. – Le navi partite dall’estremo oriente faranno un giro diverso e quindi arriveranno con qualche giorno di ritardo. Non sarà quindi un inizio d’anno buono. Si tratta di un problema non solo per il FVG ma anche per tutti i porti nazionali, ci stiamo scrivendo tra presidenti, stiamo scrivendo al Ministero, sto scrivendo anche a Bruxelles per spiegare ciò che sta accadendo nel Mediterraneo”.

Questa situazione preoccupante infatti potrebbe influenzare non solo Trieste e Monfalcone ma anche altri porti mediterranei, richiedendo un’azione coordinata a livello internazionale per affrontare le sfide attuali nei traffici marittimi globali.

La portacontainer attaccata dagli Houthi a Trieste

L’agenzia ANSA segnala che il 13 gennaio u.s. è approdata a Trieste la portacontainer della Maersk attaccata dagli Houthi nel Mar Rosso alcuni giorni fa.

La nave è ormeggiata al Molo VII e non ha subito danni nel corso dell’attacco; è la prima nave giunta nello scalo giuliano nelle ultime due settimane proveniente da quella rotta.

Come segnalato da D’Agostino, molte compagnie provenienti dall’Asia e dirette nel Mediterraneo evitano di passare per il canale di Suez per motivi di sicurezza preferendo circumnavigare l’Africa, una rotta che allunga di almeno una decina di giorni la durata del viaggio.

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