Escursionista scomparso a Taipana da cinque giorni, nessun esito dalle ricerche

Udine – Proseguono ormai da cinque giorni le ricerche del signor G.R., un escursionista settantenne di Udine che lo scorso 23 marzo non aveva fatto rientro da una escursione.
Marito e moglie erano partiti insieme per compiere una escursione a piedi ma la moglie non si sentiva bene ed ha deciso di desistere.
È rimasta ad attendere il marito dove avevano parcheggiato il furgone, nei pressi della partenza di un sentiero che costeggia il Rio Gorgons e poi prende il nome di sentiero naturalistico di Zisilin – non è certo che sia proprio quello il percorso da lui scelto – ma non vedendolo rientrare al tramonto ha deciso di fare denuncia di scomparsa.
Il marito le aveva detto che avrebbe fatto un giro di circa tre ore e mezza ed è partito all’incirca alle 10.30 del mattino.
Le ricerche sono proseguite incessantemente fino ad oggi domeniza 27 marzo.
Sono state impegnate sul campo quarantasette persone dei vari corpi: anche oggi accanto al Soccorso alpino e speleologico c’erano i Vigili del fuoco (che hanno usato anche i loro droni), la Guardia di Finanza, l’unità cinofila della Protezione civile. Quest’ultima ha fornito nuovamente l’elicottero, che ha sorvolato il territorio dall’alto per un’ora e quarantacinque minuti, ripassando certe zone sulle quali si è ritenuto di fare più verifiche.
L’ipotesi che si profila, avendo ormai controllato tutti i punti in cui il sentiero lambiva punti pericolosi ed esposti verso il torrente Gorgaz e nella zona di cresta, è che l’escursionista possa aver abbandonato il sentiero prima di aver concluso l’anello, prendendo una scorciatoia nella speranza di abbreviare, magari perché si era attardato riposto all’orario programmato assieme alla moglie.
Il fatto che l’udinese scomparso indossasse degli abiti poco sgargianti e avesse uno zaino nero è sicuramente un fattore che rende più complicato l’avvistamento su un terreno molto tormentato, con buche e vegetazione fitta (per quando ancora spoglia di fogliame sui rami).
Per quanto accurata sia la ricerca, anche nell’esplorazione ravvicinata potrebbe succedere di farsi sfuggire angoli nascosti, proprio per la difficoltà nella lettura della conformazione del terreno al di fuori del sentiero segnato , come visibile negli screenshot inviati ieri e tratti dalle riprese video: un lavoro molto complicato e intenso.
Oggi si è comunque perlustrata a tappeto una porzione di territorio di cento ettari, che si aggiungono ai centoventicinque battuti sistematicamente ieri.
Da domani giorni le ricerche rallenteranno, ma non verranno sospese del tutto: continueranno in forma ridotta, senza il dispiegamento di forze così ampio e sistematico delle cinque giornate trascorse.
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