Ferriera, il sindaco chiederà alla Regione la nullità dell’Autorizzazione integrata ambientale

Trieste – Prosegue il braccio di ferro tra Comune di Trieste e Regione Friuli Venezia Giulia sull’impatto ambientale dello storico stabilimento della Ferriera di Servola, dal 2015 di proprietà del gruppo Arvedi.

Lo scorso 3 marzo la Regione aveva respinto la richiesta presentata dal Comune di Trieste di riesame dell’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) rilasciata a Siderurgica Triestina il 27 gennaio dello scorso anno.

Sabato 4 marzo, da parte sua, il sindaco Roberto Dipiazza ha diffuso una nota molto articolata in cui rilancia e puntualizza una serie di riscontri tecnici.

In particolare, il Comune contesta il fatto che la strumentazione esistente non è sufficiente per valutare i parametri richiesti dall’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA).

Il Comune di Trieste annuncia che inviterà in modo formale la Regione FVG a dichiarare in autotutela la nullità dell’AIA della Ferriera di Trieste e contestualmente “percorrerà tutte le strade per arrivare a tale risultato. Si auspica che la Regione, come Istituzione, tuteli la salute dei cittadini anche con fatti concreti e non solo a parole. Gli elementi per farlo ora li ha tutti”.

“La Regione FVG – si legge nella nota del Comune – afferma che il riesame dell’AIA può essere chiesto solo se l’inquinamento provocato dall’installazione (area a caldo) è tale da rendere necessaria la revisione dei valori limite di emissione fissati nell’autorizzazione o per inserire nuovi valori limite, in particolare quando è accertato che le prescrizioni, stabilite nell’autorizzazione, non garantiscono il conseguimento degli obiettivi di qualità ambientale stabiliti dagli strumenti di pianificazione e programmazione di settore”.

“Ebbene – precisa il Sindaco – l’attuale piano di monitoraggio e controllo NON consente di verificare il rispetto degli obiettivi di qualità ambientale stabiliti dagli strumenti di pianificazione e programmazione di settore nelle aree dell’abitato di Trieste più critiche come identificato nei documenti prodotti da Arpa FVG”.

I dati tecnici del Comune

“Portiamo anche all’attenzione sia della politica che dei tecnici della Regione FVG che ARPA FVG ha recentemente affermato con decisione (nel documento pubblicato il 13 febbraio 2017 -Valutazione delle tendenze nelle deposizioni totali di Polveri e benzo(a)pirene rilevate nei pressi dello stabilimento siderurgico di Servola) che ci sono significative deposizioni nell’abitato del cancerogeno benzo(a)pirene al suolo che originano dalla Ferriera e dalla cokeria in particolare. Nel quinquennio 2011-2015 si sono depositati 0,1418 milligrammi su metro quadro, a 570 metri dalla cokeria. Il valore rilevato di deposizioni di benzo(a)pirene sulla base di dati prodotti in autocontrollo dall’industria e non dalla parte pubblica è significativo in considerazione della Concentrazione Soglia di Contaminazione indicata dal DLgs 152/2006 per suoli in aree residenziali o ricreative è di 0,1 milligrammi su chilogrammo di suolo secco, che costituisce obiettivo di qualità ambientale, anzi limite di legge. Si evidenzia – precisa Dipiazza – che le deposizioni di benzo(a)pirene sono stimate in quantità ben maggiori in corrispondenza delle abitazioni che si trovano a distanza di 200 metri o meno dalla cokeria, sulla base della relazione di calo esponenziale della deposizione di cancerogeno con la distanza, indicata nel documento pubblicato il 13 febbraio ultimo scorso.  Lo stesso documento, inoltre, indica come la frequenza trimestrale di monitoraggio prevista dall’AIA a partire dal 2016 per le deposizioni di benzo(a)pirene non consente di apprezzare statisticamente i miglioramenti rispetto al periodo precedente. Ne risulta che il piano di monitoraggio e controllo previsto dalla attuale AIA non garantisce e all’evidenza dei dati non ha mai garantito una tutela dalla contaminazione dei suoli in una ampia area di Servola, non fornendo con i monitoraggi trimestrali previsti elementi tecnici adeguati per verificare il miglioramento della situazione rispetto a quella degli anni passati”.

“Inoltre segnaliamo alla politica ed ai tecnici della Regione FVG – aggiunge Dipiazza – che per il benzene nell’aria ambiente, nel documento “Valutazione dell’impatto dell’impianto siderurgico sulla qualità dell’aria nel comprensorio di Servola nel periodo gennaio 2015 – 31 marzo 2016. Concentrazione di PM10, C6H6 e B(a)P,deposizione di polveri, As, Ni, Cd e Pb” si indica come punto critico identificato con metodo indicativo Via San Lorenzo in Selva 25 nell’abitato di Servola. Per il benzene il limite di legge per la concentrazione media nell’aria ambiente è pari a 5 microgrammi su metro cubo d’aria (obiettivo di qualità ambientale stabilito dagli strumenti di pianificazione e programmazione di settore). Nel 2015 il metodo indicativo ha identificato una eccedenza/superamento del limite di legge in via San Lorenzo in Selva 25/1 (fig. 18 pag. 22); l’AIA prevede che il monitoraggio del benzene con metodo venga eseguito presso la stazione di misura di via Pitacco, in cui non sono state rilevate criticità con il metodo indicativo. Anche nel rapporto “Qualità dell’aria della città di Trieste nell’anno 2014″si identifica come sito critico via San Lorenzo in Selva 25/1 (fig. 4 pag. 58); il rispetto dei limiti di legge nella stazione di monitoraggio di via Pitacco non garantisce il rispetto del limite di legge nell’area più critica (condomini di via San Lorenzo in Selva 25)”.

“Chiediamo anche, come già anticipato via pec alla Regione FVG, di conoscere se è stato avviato il procedimento sanzionatorio nei confronti del gestore ex art. 29 decies c.9 del D.Lgs 152/06 relativamente all’acclarato superamento del limite produttivo di 34.000 tonnellate/mese di ghisa prodotta, imposta al punto 7 dell’Allegato “B-limiti e prescrizioni sulle componenti ambientali” del citato decreto AIA del 27 gennaio 2016. Chiediamo altresì se è stato dato avvio al procedimento di diffida nei confronti del gestore in merito alla mancata ottemperanza del punto 6.1.1 “Copertura parchi” del citato Allegato B, così come emerso in sede di Conferenza dei Servizi dello scorso 26 gennaio”.

“I documenti indicati – precisa Dipiazza – sono tutti post rilascio AIA e quindi inerenti per la richiesta di revisione”.

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