Frana a Brazzano di Cormons, due vittime. Evacuati 84 residenti dopo l’ondata di maltempo
Gorizia – A Brazzano, frazione di Cormons (Go), una frana provocata dalle piogge torrenziali abbattutesi nella zona del Collio ha causato la morte di due persone. Le vittime sono la signora Guerrina Skocaj, pensionata di 83 anni, e il signor Quirin Kuhnert, cittadino tedesco di 32 anni, residente del posto.
Nella notte tra il 16 e il 17 novembre una colata di fango si è staccata dalla collina sovrastante via San Giorgio, travolgendo tre abitazioni e parte di un’azienda agricola. In quelle ore il signor Kuhnert era riuscito a mettersi in salvo con la moglie, rimasta illesa, ma è tornato verso la casa della vicina anziana per avvisarla del pericolo, consapevole che la sua abitazione si trovava nel punto più esposto al fronte della frana. Il giovane non è riuscito a completare il tentativo di soccorso: è stato travolto dalla massa di detriti mentre cercava di dare l’allarme.
Le ricerche della signora Skocaj si sono protratte per molte ore. Il suo corpo è stato individuato nella tarda serata del 17 novembre, poco dopo le 22, dai Vigili del fuoco impegnati nelle ricerche tra fango e macerie. L’intervento di recupero è stato però sospeso a causa del peggioramento delle condizioni meteo, che rendeva troppo rischioso operare su un terreno instabile, esposto a ulteriori cedimenti. Solo quando il maltempo ha concesso una tregua, prima della mezzanotte, è stato possibile completare il recupero.
Il corpo del signor Kuhnert era stato estratto dalle macerie già nel pomeriggio dai soccorritori. Non risultano altre persone disperse. Una terza persona, coinvolta nei crolli, era stata tratta in salvo con una frattura ad una gamba.
Per ragioni di sicurezza l’area colpita è stata dichiarata zona rossa. Le autorità hanno disposto l’evacuazione di 84 residenti, considerato che il terreno presenta ancora instabilità e il rischio di nuovi distacchi non è escluso.
La Protezione civile regionale, che aveva diramato già domenica 16 novembre un’allerta meteo, ha evidenziato come la frana sia stata innescata dalle intense precipitazioni delle ultime ore, per l’ondata di maltempo che per due giorni ha interessato la regione, provocando allagamenti e criticità diffuse, in particolare tra Goriziano e Collio.
Le verifiche geologiche e le operazioni di messa in sicurezza proseguiranno nei prossimi giorni.
Cordoglio delle istituzioni
Numerosi i messaggi di cordoglio delle istituzioni: il presidente del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, ha espresso vicinanza ai familiari delle vittime e alla comunità di Brazzano profondamente segnata dalla tragedia. Per Fedriga la scomparsa di Guerrina Skocaj e di Quirin Kuhnert sono «una ferita dolorosa per tutta la nostra comunità».
Il governatore ha ringraziato Vigili del fuoco, Protezione civile regionale, volontari e le squadre arrivate dal Veneto per il supporto immediato nelle operazioni di soccorso, ribadendo il massimo impegno della Regione nel mettere in sicurezza le aree colpite e nel sostenere le persone evacuate.
Ha inoltre ricordato lo stanziamento di un milione di euro per gli interventi urgenti e ha assicurato che la prossima legge di bilancio conterrà risorse dedicate ai territori più colpiti, in particolare Cormons e Romans d’Isonzo.
Segnali preoccupanti del degrado territoriale
Le associazioni e le forze politiche di ispirazione ambientalista esprimono la propria preoccupazione per i cambiamenti climatici in atto ed auspicano una maggiore attenzione al degrado del territorio: “Questa tragedia – così riassume la consigliera regionale di Alleanza Verdi e Sinistra, Serena Pellegrino, che parimenti esprime cordoglio per le vittime – ci costringe a guardare in faccia una realtà che troppo spesso ignoriamo: la crescente fragilità del nostro territorio non è solo il risultato di eventi meteorologici estremi, ma anche delle scelte dell’Uomo, che da anni forza gli equilibri naturali”.
“Nel caso della frana di Cormons – prosegue Pellegrino – è realistico interrogarsi sul ruolo di pratiche agricole sempre più intensive e deforestazioni annesse, considerando che in quella stessa area si erano già verificati altri smottamenti. Quando si spinge Madre Natura oltre i suoi limiti, le conseguenze arrivano prima o poi, e purtroppo oggi le stiamo vivendo sulla pelle delle nostre comunità.”
“Nei prossimi giorni – conclude – sarà fondamentale valutare con lucidità i danni e attivare ogni misura possibile per sostenere cittadini, imprese e amministrazioni locali. Servono interventi rapidi, aiuti concreti e un impegno comune a rafforzare la prevenzione, perché eventi di questa portata rischiano purtroppo di diventare sempre più frequenti. Il Friuli Venezia Giulia sa rialzarsi, e lo farà anche questa volta, con la forza e la dignità che lo contraddistinguono.”

