Giornata Mondiale per la Salute e la Sicurezza sul Lavoro: il punto della situazione in FVG

FVG – Il 28 aprile si celebra la Giornata Mondiale per la Salute e la Sicurezza sul Lavoro, istituita dall’Organizzazione Internazionale del Lavoro (OIL) nel 2003. La ricorrenza è l’occasione per fare il punto sui progressi compiuti e sulle sfide ancora aperte in materia di prevenzione degli infortuni e delle malattie professionali.

Il tema scelto per l’edizione di quest’anno, “Rivoluzionare la salute e la sicurezza sul lavoro: l’intelligenza artificiale e la digitalizzazione nel mondo del lavoro”, pone l’accento su come le nuove tecnologie stiano trasformando i sistemi di prevenzione e protezione nei luoghi di lavoro. L’automazione, l’uso di strumenti intelligenti per la salute e la sicurezza, la realtà virtuale e la gestione algoritmica del lavoro sono al centro di questa trasformazione.

Il bilancio per il Friuli Venezia Giulia

Nel 2024 il Friuli Venezia Giulia ha registrato un lieve calo degli infortuni sul lavoro rispetto all’anno precedente. Secondo i dati INAIL, gli incidenti denunciati sono stati 13.604, con una diminuzione dello 0,72% rispetto ai 13.702 del 2023. Il calo è stato più marcato per gli infortuni mortali, passati da 22 nel 2023 a 19 nel 2024, pari a una riduzione del 13,6%.

Questo andamento si colloca in controtendenza rispetto al dato nazionale, che ha invece registrato un lieve aumento delle morti sul lavoro.

La diminuzione degli infortuni è considerata un segnale positivo, anche in relazione alla crescita economica regionale e all’incremento di aziende e occupati. Tuttavia, istituzioni e sindacati ricordano che ogni incidente rappresenta un evento grave e che la prevenzione deve restare una priorità.

Nel 2024 la Regione Friuli Venezia Giulia ha investito in percorsi di formazione e prevenzione, estesi anche agli istituti scolastici e con particolare attenzione ai lavoratori stranieri, attraverso iniziative di traduzione delle informazioni sulla sicurezza.

Un dato di rilievo riguarda gli studenti: gli infortuni che li hanno coinvolti, sia negli ambienti scolastici sia durante il tragitto casa-scuola, sono aumentati del 9%, passando da 2.030 casi nel 2023 a 2.214 nel 2024.

Andamento nei primi mesi del 2025

Nei primi due mesi del 2025, l’INAIL ha rilevato un aumento dell’8% degli infortuni sul lavoro in Friuli Venezia Giulia rispetto allo stesso periodo del 2024. Questo dato rappresenta un’inversione di tendenza rispetto al calo registrato nell’anno precedente e suscita la preoccupazione di istituzioni, lavoratori e sindacati.

A livello nazionale, nello stesso periodo, si è osservata una diminuzione delle denunce di infortunio in occasione di lavoro (escludendo il dato relativo agli studenti), mentre il Friuli Venezia Giulia si distingue per una crescita che potrebbe essere attribuibile a diversi fattori: una maggiore attività produttiva, condizioni di lavoro meno sicure in alcuni comparti o una maggiore attenzione alla denuncia degli incidenti.

Nonostante il miglioramento registrato nel 2024, il numero assoluto di infortuni e di decessi sul lavoro rimane elevato. Le istituzioni regionali, insieme all’INAIL, stanno rafforzando le strategie di prevenzione, con investimenti mirati che per il 2025 ammontano a oltre 12,5 milioni di euro, destinati alle imprese. Formazione continua, adozione di nuove tecnologie e coinvolgimento attivo di tutte le parti del mondo del lavoro sono considerati strumenti essenziali per una riduzione strutturale del fenomeno.

L’aumento degli infortuni registrato nei primi mesi del 2025 rappresenta un segnale di allarme. Sarà fondamentale monitorare attentamente l’evoluzione nei prossimi mesi per capire se si tratta di un fenomeno temporaneo o dell’inizio di una nuova tendenza negativa.

I settori più colpiti dagli infortuni nel 2024

Nel 2024, in Friuli Venezia Giulia i settori che hanno registrato il maggior numero di infortuni sono stati:

  • Attività manifatturiere: il comparto con il numero più elevato di denunce, confermandosi tra i più esposti al rischio, in linea con il dato nazionale.
  • Costruzioni: tra i settori più colpiti sia per frequenza sia per gravità degli incidenti, inclusi quelli mortali, a causa della natura delle attività (lavori in quota, uso di macchinari pesanti).
  • Trasporto e magazzinaggio: caratterizzato da un’elevata incidenza di infortuni, soprattutto mortali, per rischi legati alla movimentazione di merci e alla guida di mezzi pesanti.
  • Commercio: pur essendo un settore con rischio inferiore rispetto a manifatturiero e costruzioni, il vasto numero di addetti espone a un volume significativo di incidenti.
  • Sanità: registra un numero consistente di infortuni, dovuti alla complessità delle attività e ai rischi biologici, fisici e psicosociali, con effetti amplificati dalle condizioni di lavoro post-pandemiche.
Situazione amianto

La situazione delle malattie correlate all’amianto in Friuli Venezia Giulia rappresenta una questione sanitaria di primaria importanza, legata al diffuso utilizzo storico di questo materiale in numerosi settori produttivi. Nel 2024 si sono registrati circa 200 decessi causati dall’amianto, un dato che conferma l’impatto persistente di queste patologie sulla popolazione locale.

La Regione Friuli Venezia Giulia ha adottato un approccio strutturato e riconosciuto come virtuoso a livello nazionale. Con la legge regionale n. 22 del 2001 sono stati istituiti la Commissione Regionale sull’Amianto, il Registro regionale dei mesoteliomi e la sorveglianza sanitaria dedicata agli ex-esposti, accompagnati dal finanziamento delle associazioni di assistenza. I residenti che hanno subito esposizione possono iscriversi al Registro regionale degli esposti amianto attraverso le aziende sanitarie, che si occupano della valutazione dell’esposizione e dell’inserimento dei soggetti.

Un ruolo centrale è svolto dal Centro Regionale Unico Amianto (CRUA) di Monfalcone, che coordina le attività di assistenza, prevenzione, sorveglianza sanitaria e ricerca. Sul fronte dell’assistenza, è prevista l’esenzione dal pagamento del ticket sanitario per gli ex-esposti, una misura consolidata dalla legislazione regionale e da una delibera del 2016. Dopo un problema tecnico che aveva sospeso temporaneamente l’esenzione, la situazione è stata risolta nel 2025, rendendo il beneficio retroattivo al 30 dicembre 2024 e prevedendo il rimborso per chi avesse anticipato le spese.

Per quanto riguarda la prevenzione ambientale, la Regione ha destinato circa 2,8 milioni di euro nel triennio 2024-2026 per sostenere programmi di bonifica e incentivare aziende e privati alla rimozione dell’amianto. È in corso un ambizioso progetto che punta a rendere Monfalcone “amianto free” entro la fine del 2025, con investimenti superiori al milione di euro. Le operazioni di bonifica sono affidate a ditte specializzate iscritte all’Albo Nazionale Gestori Ambientali, obbligate a seguire rigorosi protocolli di sicurezza e smaltimento.

Dal punto di vista sanitario, il peso delle malattie amianto-correlate resta elevato, in particolare per il mesotelioma pleurico. Si registra inoltre un incremento dei tumori professionali, passati da 2.018 casi nel 2023 a 2.140 nel 2024. Il sistema di sorveglianza sanitaria garantisce visite periodiche e controlli mirati sugli ex-esposti, con l’obiettivo di individuare precocemente eventuali patologie.

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