Il Consiglio regionale del FVG approva il disegno di legge SviluppoImpresa

Trieste – Al termine della sessione conclusasi nella notte del 4 febbraio, il disegno di legge 123 SviluppoImpresa, dopo tre giorni di sedute, è stato approvato all’unanimità dal Consiglio regionale, sotto la presidenza di Piero Mauro Zanin.

Commercio e turismo, accesso al credito, sviluppo sostenibile, nuovi strumenti finanziari, sono in fondamenti della legge che intende dare una spinta all’economia del post pandemia intervenendo in modo congiunto su più settori.

A disposizione 52,2 milioni di euro

La dotazione finanziaria di partenza – 51,3 milioni di euro – è aumentata a 52,2 milioni.

Nel corso del dibattito in Consiglio sono state aggiunte poste di finanziamento per le aziende ad alto contenuto di conoscenza (in sigla Kibs, 300mila euro), riqualificazione centri storici (250mila), Consorzi turistici (300mila) e il masterplan per la riconversione delle aree dismesse (40mila).

Le novità del provvedimento

Le principali novità: istituzione dei Distretti commerciali, finanziamenti ai piccoli esercizi commerciali, contributi rilevanti per nuove attività commerciali nei centri storici o nelle aree urbani dei piccoli Comuni; sostegno alle imprese che puntano sulla trasformazione digitale.

Approvato anche un contributo a Friuli Innovazione per uno specifico progetto; voucher riservato alle famiglie che pernotteranno per almeno 3 notti in regione; finanziamenti per i privati che riqualificheranno i loro alloggi turistici; si allarga il ruolo di Friulia; intesa tra Comuni interessati e Consorzi per la manutenzione e gestione di opere di urbanizzazione primaria e infrastrutture. Infine, la Regione premierà i progetti di sviluppo sostenibile e incentiverà la filiera locale del legno.

L’assessore alle Attività produttive e turismo

“Oggi è stata scritta una bella pagina della storia politica del Friuli Venezia Giulia. SviluppoImpresa è una legge complessa e importante che vuole dare risposte concrete, soprattutto nel medio e lungo termine, alle necessità delle imprese della nostra regione e vedere l’Aula approvarla all’unanimità non può che fare grande piacere perché conferma la serietà del lavoro svolto. Voglio quindi ringraziare l’intero Consiglio regionale, perché in questi giorni abbiamo potenziato, rafforzato e reso SviluppoImpresa ancora più rispondente alle esigenze delle nostre imprese. Negli scorsi mesi abbiamo svolto un lavoro molto importante e corposo di ascolto e di sintesi, per il quale ringrazio sia la Direzione Attività produttive che l’Agenzia lavoro e sviluppoimpresa. Obiettivi e strumenti contenuti nella riforma sono stati raffinati e rafforzati attraverso i provvedimenti dell’Aula, dando così vita a una legge che consente di modernizzare il tessuto economico, favorendo la condivisione di intenti tra imprenditori, lavoratori e mondo produttivo”.

Lo ha dichiarato l’assessore regionale alle Attività produttive e turismo, Sergio Emidio Bini, dopo l’approvazione da parte del Consiglio regionale del disegno di legge 123 SviluppoImpresa avvenuta all’unanimità.

L’assessore ha spiegato che “nonostante anche la nostra regione stia affrontando la peggiore crisi economica dal Secondo dopoguerra, SviluppoImpresa permetterà alle imprese di guardare al futuro con un certo ottimismo. Questo provvedimento è stato strutturato in continuità con Rilancimpresa, perché non vogliamo abrogare ciò che di buono è stato fatto nella precedente legislatura, attualizzando e rafforzando una serie di provvedimenti a favore delle imprese di tutti i settori economici del Friuli Venezia Giulia”.

Bini ha rimarcato “che i numerosi interventi inseriti nella norma non solo favoriranno la digitalizzazione e l’internazionalizzazione delle nostre aziende, ma daranno anche maggiore rilievo alla sostenibilità e alla responsabilità sociale d’impresa. Inoltre, accanto ai provvedimenti per la valorizzazione del commercio e la promozione del turismo, SviluppoImpresa prevede anche il rafforzamento dei consorzi quali strumenti a supporto della crescita e del consolidamento del tessuto produttivo”.

Infine, l’assessore ha sottolineato “l’importanza della riforma dell’accesso al credito agevolato attuata attraverso questa legge. Si tratta di uno dei pilastri del provvedimento, tramite il quale vengono resi di nuovo competitivi i numerosi strumenti messi a disposizione delle realtà produttive da parte della Regione. Attraverso di essi il denaro avrà infatti un costo prossimo o pari allo zero così da aiutare i giovani, l’imprenditoria femminile, le startup innovative e sostenere le imprese che guardano al futuro e puntano a crescere”.

Confcommercio FVG

“Molto positivo che l’aula abbia approvato all’unanimità una legge che innova realmente l’economia della nostra regione”, commenta il presidente regionale di Confcommercio Fvg Giovanni Da Pozzo a nome delle associazioni territoriali, sottolineando con soddisfazione il via libera in Consiglio regionale al ddl SviluppoImpresa di Sergio Bini, un documento corposo, destinato a innovare anche commercio e turismo.

“Con l’assessore il confronto è stato approfondito – dichiara Da Pozzo –, nella consapevolezza che fosse questa l’occasione per intervenire su norme che erano ormai superate dalla realtà. L’obiettivo condiviso era il rilancio dell’economia in una congiuntura mai così difficile. Diamo merito all’assessorato di avere ascoltato le nostre istanze, in larga parte accolte, e di avere messo a punto un articolato che risponde alle esigenze delle imprese”.

La novità epocale della riorganizzazione del commercio in Distretti è in cima alla lista, con conseguenti fondi per i progetti in partnership con i Comuni, ma sono anche molto importanti la razionalizzazione degli interventi di credito e a fondo perduto, la creazione del Fondo credito turismo, il sostegno alle attività ricettive e al settore extralberghiero, la nascita del cluster Turismo, con Confcommercio e Federalberghi che si propongono sin d’ora per esserne soggetto attivo. E ancora, supporto a imprenditoria giovanile e startup, innovazione digitale, rigenerazione e forestazione urbana, centri storici e, in particolare, piccole imprese che operano in comuni sotto i 3mila abitanti, “tutte sollecitazioni – ricorda Da Pozzo – arrivate dalla nostra associazione e che il Consiglio regionale ha accolto in maniera lungimirante”.

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