Il ministro Cingolani interviene al Barcolana Sea Summit sulla sostenibilità del mare

Trieste – Giornata di apertura per il Barcolana Sea Summit, l’evento di divulgazione scientifica e approfondimento politico, economico e sociale dedicato alla sostenibilità del mare e degli ecosistemi acquatici, organizzato nell’ambito di Barcolana53 presented by Generali.

A inaugurare questa prima edizione, oltre alle istituzioni locali, il Ministro per la Transizione Ecologica Roberto Cingolani, con un intervento sulla relazione tra la salute del mare e le politiche per la transizione ecologica.

Il Summit tratta diversi temi lungo nuove rotte di approfondimento e divulgazione: lo stato di salute del Mediterraneo, il ruolo della science diplomacy nel sostenere politiche innovative e integrate di tutela del mare, l’economia circolare nella nautica, il futuro delle Città-Porto nella prospettiva della transizione ecologica grazie all’impulso economico del Recovery Plan, il ruolo chiave di Trieste nelle relazioni internazionali con la Mitteleuropa e con i Paesi dell’InCE anche sul fronte ambientale e infine la centralità delle imprese nell’applicare politiche di sostenibilità.

Gli interventi della prima giornata del Sea Summit

“Bisogna pensare il mare in maniera sistemica” così Cristina Gabetti, giornalista e conduttrice televisiva impegnata da anni nella divulgazione della sostenibilità all’apertura del Sea Summit. Oltre al fare sistema – inteso come sentirsi parte di un sistema e, al contempo, programmare azioni comuni – altro tema chiave dell’inaugurazione del Sea Summit è stato la rigenerazione: sì, perché occuparsi di sostenibilità oggi significa comprendere la necessità di rigenerare il capitale naturale e agire a favore di un maggiore equilibrio tra ciò che consumiamo e ciò che la natura è in grado di offrirci.

Il tema del consumo delle risorse naturali, e della effettiva capacità dell’uomo di costruire sistemi socio-economici non distruttivi e in equilibrio con la natura, emerge negli interventi di Edo Ronchi, Ministro dell’Ambiente per due mandati e oggi Presidente della Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile, e di Andrea Illy, Presidente di illyCaffé e Co-Presidente della Regenerative Society Foundation.

L’ottimismo di Andrea Illy – convinto che la forza rigenerativa delle imprese e i numerosi fattori esterni che spingono verso la transizione (dalle normative sempre più stringenti alle richieste di consumatori e istituzioni) sosterranno il cambiamento, è stemperato dal pragmatismo di Edo Ronchi, la cui visione di lungo periodo affianca alle oggettive difficoltà di ordine pratico (dimezzare le emissioni entro il 2030) la consapevolezza che, ne nostro piccolo, tutti possiamo e dobbiamo fare qualcosa per contribuire a un cambiamento dell’attuale modello estrattivo in favore di uno più sostenibile e rigenerativo.

In video, il Ministro per la Transizione Ecologica Roberto Cingolani racconta i numerosi progetti in programma che interessano la “restoration” degli ecosistemi acquatici in quanto parte integrante del sistema-paese in termini di risorse naturali: dalla tutela della biodiversità alla cattura di CO2 attraverso i sistemi idrici, passando per i progetti di decarbonizzazione dei porti fino alla tutela e ripristino della biodiversità di importanti fiumi italiani come il Po.

E, ancora, la raccolta ragionata delle acque piovane per andare incontro alle stagioni secche che sempre più spesso si presentano. Per Cingolani “Mare, acqua e fiumi possono diventare strumenti di rilancio di un territorio dissestato dal punto di vista idrogeologico”, e devono essere considerati parte fondamentale dell’agenda dei delegati dell’imminente Cop26 di Glasgow.

E se da un lato i rappresentanti delle istituzioni locali – dal prefetto Valerio Valenti al sindaco Roberto Dipiazza, incluso l’ente Regione FVG presente con l’Assessore all’Ambiente Fabio Scoccimarro e con il presidente Massimiliano Fedriga – raccontano una città e una regione impegnata nella promozione della sostenibilità tanto da darsi obiettivi complessi come la sottoscrizione di una Carta del clima della città di Trieste, del mare Adriatico e del centro Europa, programmando già gli Stati generali dell’Ambiente, ai quali il Sea Summit si collega direttamente, dall’altro lato si rimarca la necessità di porre gli impegni verso la sostenibilità in un quadro organico, che inclusa i pilastri ambientali, sociali ma anche e soprattutto economici, a sostegno degli obiettivi ambizioni che il FVG si è dato.

A chiudere la prima giornata di Summit, i rappresentanti delle principali associazioni internazionali e italiane di vela esprimono in maniera chiara il peso e la volontà che il mondo della vela ha nel farsi portavoce di valori e assetti nuovi.

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