Il Sailing Studio Race è pronto per la sua prima Barcolana su “E_Vai Pertot”

Trieste – Il Sailing Studio Race, il nuovo team di realtà imprenditoriali triestine formato da Studio Gasperini, Schiavone Costruzioni, System Mind, Agenzia Generali Trieste Sant’Antonio e Pertot Ecologia e Servizi, è pronto per la sua prima Barcolana su “E_Vai Pertot” che esclusivamente per questa regata conterà anche sull’esperienza del pluricampione ed esperto velista Andrea Casale, con il ruolo di tattico.

«Facciamo insieme già molte attività per la città, soprattutto grazie al bonus 110% – spiega Michele Valentinuzzi dello Studio Gasperini, General Manager di Sailing Studio Race – lavorando uniti abbiamo avuto modo di rendere ancora più bella la nostra città e così, considerando che la Barcolana anche rende più bella la nostra Trieste, abbiamo deciso di fare gruppo e di fare una barca, che non ha velleità di vittoria, ma che ha la finalità di rafforzare i rapporti professionali e umani. Dopo il Covid ci siamo resi conto che i rapporti non devono essere solo professionali ma soprattutto umani».

Nata da un’idea dunque di Michele Valentinuzzi, insieme a Marco Furlan, già animatore di sfide importanti, la Sailing Studio Race vede un equipaggio di non professionisti, composto da una decina di velisti triestini che da sempre partecipano agli storici eventi velici di Trieste. In particolare, saranno presenti a bordo, oltre a Marco Furlan, skipper e direttore sportivo, uno dei maggiori protagonisti delle passate edizioni di Barcolana, Sandro Chersi, tattico e tailer, figlio del compianto Alessandro Chersi, figura storica della Barcolana.

«Io e Michele Valentinuzzi – aggiunge Marco Furlan, direttore sportivo e skipper  – abbiamo collaborato insieme l’anno scorso e ci siamo sempre visti a distanza per questo evento, perché lui lavorava con altre barche e altri professionisti. Poi per altri motivi di lavoro ci siamo trovati a e così è nata l’idea…io do il supporto tecnico a Michele e a lui riguarda il lato logistico: l’unione ha dato un’ottima sintonia. Passare da barche di regate estreme a barche maxi ma comunque da crociera, si sente. Però dai, l’operazione di quest’anno è un’operazione diversa, cercheremo di fare il possibile per portare a casa il risultato di categoria o per lo meno il podio, con tutte le difficoltà che questo tipo di barche incontra: manovre più lente, attrezzature diverse, non così perforanti e quindi una difficoltà maggiore. Sarei già contento di arrivare entro i 15 e nei primi 3 di categoria, questa è l’ambizione…poi nella vela tutto può accadere!

Il gruppo è molto bello, ci stiamo divertendo poi per me è un momento di riunione con amici storici come per esempio Sandro Chersi che conosco da una vita, un fratello per me. Averlo in barca è motivo di serenità per me, ma con il temperamento race.  E per noi sarà un’altra occasione per correre assieme, noi due sotto, con i nostri papà, che anche erano molto amici, insieme sopra.».

Poter avere a bordo Chersi, la memoria storica della vela triestina, è un vero onore e grande orgoglio per l’equipaggio, formato da Massimiliano Pontani comandante della barca, Daniele Augusti, Alberto Augusti, Andrea Troiano tailer, Mauro Marchesan alla randa, Lorenzo Gallana drizze e a prua Samuele Pontani, Massimiliano Chiodini e Paolo Persini.

«Per me la Barcolana – racconta Sandro Chersi – è meglio del Natale. E poi Marco Furlan, con cui corro su “E_Vai Pertot”, è come un fratello: mio padre è stato un suo mentore, lui voleva un bene infinito a mio papà e hanno lavorato molto insieme. Questa è la mia prima Barcolana senza mio padre, poiché l’anno scorso poi è stata annullata, e questi sono i momenti in cui sento la mancanza, delle parole, dei consigli ma è con me comunque, e sono certo che è felice e vede che portiamo avanti le tradizioni.».

Tra i partner del team ci sono Paul Picot, AT House, Sikkens, MG Colors, Ottica Inn, Bellini, Aiino e Laurenti Stigliani orologeria. Dopo la regata più grande del mondoil team a capo della “E_Vai Pertot”, sarà a Venezia per la Venice Hospitality Challenge e la Veleziana.

Foto Graziella Miletti

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