Inaugura al MiniMu la personale di Nane Zavagno illustrata da suo figlio Antonio Zavagno

Trieste – Piazze d’Arte, Progetto di Gruppo Immagine su Bando Regione FVG, propone per oggi, venerdì 23 settembre alle ore 18.00, l’inaugurazione della mostra  dell’artista Nane Zavagno: “La Natura mi ha trascinato” al MiniMu, Museo dei Bambini di Trieste, in Piazza Leggera e Sala Mostre. Antonio Zavagno, curatore di una recente antologica del padre, illustrerà genesi e tecniche compositive delle opere. La Mostra sarà visitabile su richiesta sino al 23 ottobre.

La mostra propone quattro piccole sculture e una quindicina di opere pittoriche, alcune multiple, acrilici o tecnica mista; opere che raccontano un quarantennio di vita dell’artista, dagli anni ’80 ai giorni nostri.

Nane Zavagno classe ’32,  dopo alcuni anni di insegnamento alla Scuola Mosaicisti di Spilimbergo, giovanissimo subentra a Dino Basaldella nell’insegnamento di arti plastiche all’Ist Stat d’Arte di  Udine. Le sue opere sono segnalate in Francia dalla prestigiosa “Revue Moderne” e partecipa, insieme a D’Agostino, Perilli, Pomodoro e Radice alle copertine d’arte di Esso Rivista. Va ricordata la grande antologica allestita a Villa Manin di Passariano e una bellissima mostra personale  che si tenne  a Pordenone su più sedi: “La Natura e le forme”. Da luglio di quest’anno nello studio del figlio, a Udine, è visitabile una ricca esposizione del suo percorso storico che copre quasi 8 decenni di attività.

Un breve dialogo con l’artista ci addentra nel suo percorso artistico.

Qual è il tuo rapporto con la materia? Devi avere il massimo rispetto della materia che adoperi, molte volte un sasso, un colore, un pezzo di ferro lo si definisce “povero” ma la povertà spesso sta in noi, non nei materiali, perché nessun materiale è povero. Nel mio percorso di più di 70 anni uso diversi materiali; ogni materiale determina un risultato. Se io uso la pietra quella si plasma in una certa maniera; se uno un materiale plasmabile ho altre possibilità; se uso ad esempio le reti basilari delle sculture in rete ottengo quel risultato, non posso usarle come uso la pietra e come può essere un colore acrilico che per forza ha bisogno di un supporto.

Riesci a lavorare contemporaneamente a più opere? Sì, non c’è nessun problema perché sono diverse appunto, solo per forma…. Nell’ultimo periodo alterno opere in mosaico a dipinti acrilici su tela o carta.

Come si passa dal disegno al mosaico, dalla scultura ai dipinti? C’ è un grosso equivoco nel campo del mosaico, che si trascina da qualche secolo, cioè si finisce per riprodurre dipinti, si prende un dipinto qualsiasi e lo si traduce con un altro materiale, al posto dell’olio o dell’acquerello o della tempera. E qui sta l’errore; il mosaico deve nascere attraverso il materiale cioè la tessera. Non farne una copia di un dipinto, questo è il grande equivoco, questo non ha senso. (Piazza Leggera N.3, webzine)

 

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