“Jekyll lu Dutturi, Mio Padre non lo deve sapere” al teatro dei Fabbri nell’ambito della rassegna di teatro contemporaneo “AiFabbri2”

Trieste – In anteprima assoluta per La Contrada “Jekyll lu Dutturi, Mio Padre non lo deve sapere”, una produzione Dimore creative, è il prossimo titolo in calendario dal 10 al 12 febbraio, alle 20.30, al teatro dei Fabbri nell’ambito della rassegna di teatro contemporaneo “AiFabbri2”. 

Scritto, diretto e interpretato da Pietro Cerchiello, diplomato alla Nico Pepe di Udine e socio fondatore dell’Associazione Teatrale Dimore Creative,  Jekyll Lu Dutturi (Primo Premio  sezione Autore all’Actors Poetry Festival) è la storia di Giacomo Nicchio, figlio di pastori, nato e cresciuto a Sant’Antonio del Porcello, un piccolo paese in provincia di Canicattì. Una storia che ha luogo nella Sicilia degli anni ’20, ma quanto mai attuale.

La sua è una lunga confessione ad un agente di polizia. Il fatto che lo spinge in commissariato è uno e breve, ma quello che il protagonista racconta è tutta la sua storia. “Perché per capire la fine, bisogna aver preso l’inizio” dice Giacomo.

È così che l’uomo inizia a raccontare dal principio: dal 10 maggio 1924. Giorno della sua nascita, tra le grida e la festa per l’arrivo di Benito Mussolini a Canicattì. Racconta poi dell’infanzia, dei fratelli Primo e Ultimo. Del padre, grande sostenitore del fascismo, partito per la guerra e mai tornato. Degli studi, dell’amore, del sogno di avere un giorno un figlio. Della grande povertà e dell’inaspettata ricchezza. Di Don Pilato, della politica… e della mafia. Di un sistema più forte della Chiesa, dello Stato. Di un sistema che tanto gli ha dato, ma che tutto gli ha tolto. Completano lo spettacolo le musiche originali su uno strumento davvero particolare, l’eufonio, e l’interpretazione di Marina Boselli.

Per informazioni contrada@contrada.it oppure 040947481.

 

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