La siccità minaccia il Friuli Venezia Giulia, Tagliamento al -67%. Riduzione dell’irrigazione

FVG – La siccità minaccia il Friuli Venezia Giulia insieme a tutta l’Italia. Il Consorzio di bonifica Cellina Meduna ha annunciato ieri 8 giugno una riduzione degli orari irrigui nella zona del Meduna.

Il tempo di utilizzo dell’acqua per i soci passerà da due a una sola ora per ogni ettaro coltivato. Il contingentamento scatterà il 20 giugno: i consorziati sono stati informati con appositi avvisi a cui il Consorzio sta dando la massima diffusione.

Qui l’avviso: Emissione-orario-ridotto-2022

Così il presidente del Consorzio di bonifica Cellina Meduna, Valter Colussi: “Le ultime perturbazioni hanno sicuramente aumentato la portata dei corsi d’acqua ma stiamo parlando di misure quasi irrilevanti di fronte ad un deficit così marcato”.

Le recenti precipitazioni si sono spesso rivelate a carattere di grandine o troppo torrenziali per penetrare nei terreni riarsi dalla calura.

La situazione nel Nord Est

L’Osservatorio ANBI – Associazione Nazionale dei Consorzi per la Gestione e la Tutela del Territorio e delle Acque Irrigue sulle Risorse Idriche rende noto che supera ormai i 15 chilometri, la risalita del cuneo salino lungo il fiume Po, che al rilevamento di Pontelagoscuro è sceso al di sotto dei minimi storici, toccando i 301,6 metri cubi al secondo, molto al di sotto della soglia critica, fissata a mc/sec 450. Ciò ha già costretto a sospendere l’irrigazione in alcune zone di Porto Tolle ed Ariano, nel Polesine rodigino, dove sono state attivate pompe mobili d’emergenza per garantire la sopravvivenza delle colture.

“È un fenomeno invisibile, ma che sta sconvolgendo l’equilibrio ambientale del delta polesano – commenta Francesco Vincenzi, Presidente dell’ANBI – Se la situazione persisterà, entro la settimana prossima saranno contaminate le prime falde destinate all’uso potabile”.

Molto grave è la situazione idrica anche nel resto del Veneto, dove tutti i corsi d’acqua, ad eccezione del Bacchiglione, registrano decrescite vertiginose: il bollettino pluviometrico regionale segnala come, a Maggio,  il deficit sia stato del 46%, mentre in alcuni bacini si sia arrivati addirittura ad oltre il 70% (Lemene -77%, Pianura tra Livenza e Piave – 73%) o poco meno (Tagliamento -67%, Sile -61%); l’indice SPI (Standardized Precipitation Index) annuale certifica una regione in larga parte colpita da estrema siccità.

Il secondo fiume italiano, l’Adige, ad esempio, alla stazione di Boara Pisani segna un livello idrometrico inferiore di oltre m. 2,20 a quello dell’anno scorso e di circa un metro rispetto al 2017.

Workshop con i parlamentari

La crisi idrica che si sta registrando in Italia sarà al centro del workshop organizzato da ANBI, nella propria sede a Roma, con rappresentanti della Commissioni Agricoltura di Camera e Senato,  in calendario martedì 14 Giugno prossimo (ore 11.00) con il significativo titolo “Deflusso Ecologico, Osservatorio ANBI, Futuro climatico”.

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