L’ANAC dichiara decaduto il presidente del porto di Trieste D’Agostino. Proteste dei lavoratori e solidarietà

Trieste –

Il 4 giugno l’Anac (Autorità nazionale anticorruzione) ha dichiarato decaduto Zeno D’Agostino dalla carica di Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale in quanto incompatibile con la carica di presidente della società Trieste Terminal Passeggeri, società di cui il Porto di Trieste detiene il 40 per cento.

La sentenza dell’Anac che ha destituito Zeno D’Agostino dalla carica perché ‘inconferibile’ “non è politica”.

Lo ha sottolineato la stessa Autorità nazionale anticorruzione. Secondo quanto si apprende, tutti gli atti svolti da D’Agostino in questi anni sono validi e, per un caso analogo a questo di Trieste, il Consiglio di Stato si era già pronunciato nel 2018 segnalando la “inconferibilità” della carica.

All’Autorità nazionale è giunta a fine novembre una circostanziata segnalazione sulla vicenda di Trieste ed è stata avviata una istruttoria che si è conclusa a marzo, con la sentenza, notificata il 4 giugno a causa del Covid-19.

Per quanto riguarda gli atti compiuti da D’Agostino in qualità di presidente del Porto, a partire dal 2016, per l’Autorità sono tutti validi. Una decisione che si basa sul principio di diritto amministrativo di conservazione degli atti, a garanzia appunto dell’attività svolta.

La ministra delle Infrastrutture e dei Trasporti, Paola De Micheli, ha nominato Mario Sommariva, attuale segretario generale dell’autorità portuale di Trieste, Commissario straordinario della stessa Authority. La nomina è stata formalizzata nella serata di venerdì 5 giugno e mira ad “assicurare continuità all’azione amministrativa dell’Autorità portuale di Trieste ed impedire stasi connesse alla decadenza degli organi ordinari”.

La ministra De Micheli ha confermato la stima nell’operato del presidente D’Agostino.

Dalla tarda mattinata di venerdì 5 giugno un centinaio di lavoratori portuali avevano iniziato a manifestare davanti all’ingresso del Molo VII del porto di Trieste per contestare la sentenza dell’Anac.

“Siamo qui per difendere gli accordi presi in questi anni e 300 posti di lavoro – avevano affermato i portuali. – Resteremo qui fin quando Zeno D’Agostino non tornerà come presidente”.

I lavoratori impediscono ai Tir di entrare e uscire dallo scalo. Della vicenda, già da giovedì 4 giugno, si stanno occupando anche i ministri Patuanelli e De Micheli.

“Abbiamo ottenuto l’impegno da parte del governatore Fedriga – hanno detto i lavoratori – e sappiamo che ufficialmente a Roma si sta lavorando per individuare una soluzione”.

Da parte sua l’ex presidente dell’Autorità – che si è detto “basito” per la decisione dell’Anac – visibilimente commosso ha commentato: “Mi rendo conto che un’altra famiglia ce l’ho e che è costituita da tutti i portuali, colletti bianchi compresi. Oggi questa comunità mi ha fatto capire che mi vuole bene”.

D’Agostino ha annunciato che “nei prossimi giorni sarà presentato un ricorso al Tar chiedendo una sospensiva della decisione dell’Anac”.

Nella giornata di sabato 6 giugno lo stesso D’Agostino, accolto da applausi e incoraggiamenti, è intervenuto tra i lavoratori in presidio chiedendo di revocare lo sciopero.

“Come con il covid, ora che è passata la prima fase, quella dell’indignazione e della tristezza, si passa alla fase 2 e prima di tutto bisogna che il porto lavori”. Ma “la fase due è anche cominciare a spostare l’attenzione da cuore e pancia e iniziare a usare la testa” ha detto D’Agostino rivolgendosi ai lavoratori del porto di Trieste. Un invito che è stato accolto da sindacati e lavoratori.

“C’è bisogno di restare tutti uniti – ha detto ai lavoratori – se viene qualcuno qui in presidio è perché è dalla nostra parte. L’errore più grosso è dividerci”.

Lo sciopero a oltranza, proclamato da Cgil, Cisl, Uil e Ugl Mare dopo l’inizio della protesta, “è quindi stato revocato – ha spiegato il segretario provinciale della Uil Trasporti, Marco Rebez – e si ricomincerà a lavorare a pieno regime con il turno delle 19. Rimane lo stato di agitazione”.

Numerose le prese di posizione politiche, del tutto trasversali

“Io credo che chiunque voglia bene a Trieste oggi dovrebbe pubblicamente prendere posizione a difesa di Zeno D’Agostino – ha scritto il consigliere regionale Francesco Russo (Pd) -. Quando ho saputo della sua decadenza mi sono confrontato con il Sindaco Dipiazza e ho sentito immediatamente il Ministro De Micheli: mi ha assicurato che il Ministero delle Infrastrutture sta lavorando ad una soluzione e sono fiducioso che verrà trovata in tempi brevi”.

“Resta l’assurdità di una vicenda che si può riassumere così: la burocrazia, invece di premiare i decisori pubblici che lavorano bene decide di metterli alla porta con un cavillo. E questo non è accettabile”.

Così la Sezione triestina di Fratelli d’Italia: “Apprendiamo con profondo sconcerto la notizia del provvedimento ANAC che giudica illegittima la nomina di Zeno D’Agostino a Presidente dell’Autorità portuale di Trieste”.

“A nostro parere un atto incomprensibile. Auspichiamo che venga fatta chiarezza quanto prima e che il dott. D’Agostino torni a lavorare prima possibile per il futuro del nostro Porto e per il bene della nostra Trieste”.

Così la deputata Debora Serracchiani (Pd): “La questione che si apre ha aspetti ancora da approfondire ma comunque impone il tema immediato di non bloccare lo sviluppo della portualità e della logistica a servizio del Paese e della regione Friuli Venezia Giulia: le diverse competenze istituzionali sono state attivate per evitare conseguenze negative al porto di Trieste, la filiera della logistica, lo sviluppo di una piattaforma di produzione e servizi. Va riconosciuto al presidente Zeno D’Agostino di aver saputo in questi anni catalizzare grandi energie attorno allo scalo”.

Questo il commento di Open Sinistra FVG: “Auspichiamo che al più presto sia trovata una soluzione ad una problematica che rischia di compromettere l’attività e lo sviluppo di una delle strutture economiche più importanti della regione e del paese, che sotto la guida intelligente di D’Agostino è cresciuta molto significativamente”.

Assoporti manifesta piena solidarietà e vicinanza a Zeno D’Agostino

Anche Assoporti manifesta la piena solidarietà e vicinanza a Zeno D’Agostino: “D’Agostino – si legge nella nota difusa da Assoporti – con impegno e professionalità ha portato lo scalo di Trieste al raggiungimento di importanti risultati, in un contesto in cui le Autorità di Sistema Portuale devono fare i conti con le difficoltà applicative ed interpretative di una disciplina legislativa di settore particolarmente complessa. Rileviamo la profonda preoccupazione per la continuità della gestione delle attività in corso in uno dei più importanti porti italiani che necessitano di un presidio amministrativo operante nel pieno delle sue funzioni. Auspichiamo pertanto che un’analisi ulteriore possa sciogliere ogni dubbio sulla legittimità della nomina del collega al fine di assicurare che la governance di un complesso sistema portuale possa essere salvaguardata”.

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