Lavoratori in nero percepiscono sussidio di disoccupazione: scoperti dalla Guardia di Finanza

Pordenone – Le fiamme gialle del Comando Provinciale di Pordenone, impegnate nei controlli in materia di lavoro presso le attività economiche, hanno rilevato l’impiego di 3 lavoratori in nero, che continuavano a beneficiare illegittimamente dell’indennità a sostegno alla povertà e di quella per lavoratori subordinati disoccupati involontariamente.

I Finanzieri del Gruppo di Pordenone e della Tenenza di San Vito al Tagliamento hanno eseguito controlli presso imprese che operano nel settore della ristorazione, del commercio di rottami e lavori di giardinaggio, individuando 2 lavoratori, un italiano e un colombiano, percettori del Reddito di Cittadinanza e 1 lavoratore italiano beneficiario dell’indennità NASPI (Nuova Assicurazione Sociale Per l’Impiego, riconosciuta ai lavoratori subordinati che hanno perduto involontariamente l’occupazione).

I 3 lavoratori che hanno omesso di segnalare la loro occupazione all’INPS, continuando indebitamente a percepire le indennità mensili, sono stati segnalati all’istituto di previdenza sociale per la decadenza dal beneficio finanziario e all’autorità giudiziaria competente a procedere per gli illeciti penalmente rilevanti.

Ai datori di lavoro è stata applicata la maxisanzione prevista per l’impiego di lavoratori completamente “in nero”, poiché non hanno comunicato preventivamente la loro assunzione al Centro per l’Impiego, nonché proposti per la sospensione dell’attività imprenditoriale al locale Ispettorato Territoriale del Lavoro per aver impiego di personale “in nero” in misura superiore al 10% del totale dei lavoratori regolarmente occupati.

Dall’inizio del 2023, l’attività svolta dai Finanzieri del Friuli Occidentale ha permesso di individuare, nella provincia, 197 lavoratori irregolari – di cui 174 lavoratori completamente in nero e 23 irregolari – di intercettare e denunciare 11 persone in stato di clandestinità e 15 falsi turisti e di sanzionare 107 datori di lavoro proponendo la sospensione di 43 attività.

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