Lignano, truffa milionaria: impresa di pulizie evade tasse e Iva e non paga i contributi ai lavoratori

Lignano Sabbiadoro (Ud) – Lotta all’evasione fiscale nei settori del turismo a Lignano Sabbiadoro: nel mirino delle Fiamme Gialle è finita una grossa impresa che fornisce servizi di pulizie presso le numerose strutture ricettive turistiche sia di Lignano che di altre zone d’Italia.

Le contestazioni formulate al termine della verifica riguardano oltre 3.700.000 di euro di maggiori ricavi, con un’evasione dell’Iva di 1.400.000 euro e di IRAP (l’imposta Regionale sulle attività produttive) di 135.000 euro.

Su stipendi “in nero” per 1.079.000 euro, corrisposti a circa 300 lavoratori, sono state contestate ritenute fiscali non operate e non versate per 248.000 euro.

Ed è in particolare sulla gestione del personale dipendente che ha preso avvio e si è incentrata l’indagine fiscale.

Infatti la documentazione acquisita nell’ambito delle operazioni di verifica ha fatto emergere una situazione a prima vista incongrua: tutti i dipendenti regolarmente assunti avevano un contratto per sole 2 ore lavorative alla settimana e ricevevano, ufficialmente, una busta paga di poco più di 200 euro.

In realtà i lavoratori venivano avviati o accompagnati già alle prime luci dell’alba presso i vari hotel, appartamenti, case vacanza per eseguire le pulizie o il cambio delle telerie letto e per il lavoro svolto – anche di 10 ore giornaliere – ricevevano un “fuori busta” mensile di circa 1.200 euro.

La ricostruzione minuziosa dei dati acquisiti alla verifica ha permesso alle Fiamme Gialle di accertare l’irregolare impiego di 272 lavoratori occupati al minimo sindacale – ma con compensi fuori busta di gran lunga superiori a quelli certificati; di 19 dipendenti impiegati attraverso un fittizio distacco di manodopera attuato da un’altra azienda consociata a quella verificata; di 3 lavoratori totalmente in nero.

Il pagamento di stipendi “in nero” è poi risultato sintomatico di una gestione altrettanto “in nero” dal lato dei ricavi, e l’entità dell’evasione delle imposte complessivamente dovute è stato calcolato proprio tenendo conto del flusso finanziario utilizzato per pagare i dipendenti, la cui provenienza è risultata riconducibile a ricavi non dichiarati.

Complessivamente, l’illecito risparmio sulle imposte e sui contributi per i dipendenti permetteva all’impresa di essere sempre molto competitiva sui prezzi offerti agli operatori del settore e di acquisire quindi sempre maggiori commesse.

Vista la particolare rilevanza degli aspetti relativi alla materia contributiva e giuslavoristica, è stato attivato lo specifico Protocollo d’Intesa, di recente sottoscritto a livello centrale tra le Fiamme Gialle e l’Ispettorato Nazionale del Lavoro, in applicazione del quale gli accertamenti relativi a tali aspetti sono stati condotti in stretta collaborazione fra i funzionari dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Udine e i finanzieri della Brigata di Lignano Sabbiadoro.

L’azione congiunta ha quindi permesso di accertare anche l’evasione dei contributi previdenziali ed assistenziali per 444.000 euro.

L’intervento della Guardia di Finanza ha dato un duro colpo alla distorsione della concorrenza in un settore essenziale al supporto dell’economia legata al turismo, nel quale l’impiego di manodopera irregolare costituisce un vantaggio competitivo illecito a danno, oltre che dell’Erario, degli operatori corretti e degli stessi lavoratori.

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