Morto nella notte il capitano della Fiorentina Davide Astori. Era a Udine con la squadra per la partita

Udine – Il capitano della Fiorentina e difensore della Nazionale Davide Astori, 31 anni, è morto durante la notte tra sabato 3 e domenica 4 marzo nell’albergo Là di Moret a Udine, dove la squadra viola era in ritiro in vista della partita di oggi con l’Udinese.

A dare l’allarme stamattina sono stati i compagni di squadra e i tecnici della società, quando alle 9.30 il giocatore non si è presentato alla colazione.

A quel punto, dopo aver atteso ancora qualche minuto, sono andati a cercarlo in stanza – in cui era solo – dove il massaggiatore lo ha trovato senza vita. L’ultima persona a incontrare Astori è stato il portiere della Fiorentina, Marco Sportiello, intorno alle 23.30 quando il capitano, come si è appreso, stava bene.

Alcuni dirigenti della società sportiva della Fiorentina e il medico legale vengono sentiti in queste ore dal pubblico ministero titolare dell’inchiesta. Si tratta, ovviamente, di un procedimento di prassi.

“L’idea è che il giocatore sia deceduto per un arresto cardiocircolatorio per cause naturali”, anche se “è strano che succeda una cosa del genere a un professionista così monitorato senza segni premonitori” ha detto il Procuratore capo di Udine, Antonio De Nicolo, che sta conducendo le indagini.

”Purtroppo non c’è niente di nuovo, con i controlli si abbassa di molto il rischio di morte improvvisa ma non la si può evitare al 100%’’. È l’analisi del professor Carlo Tranquilli, specialista in medicina dello sport e a lungo medico della nazionale di calcio under 21 a proposito della tragica morte del capitano della Fiorentina.

”L’Italia è il paese che fa più controlli, come noi sono pochi nel mondo – sottolinea Tranquilli – con lo screening che facciamo noi e i controlli pre-gara per gli atleti professionisti si possono abbassare i rischi di morte improvvisa dell’89%. Purtroppo ci sono patologie che sfuggono. Negli sportivi under 35 possono capitare patologie nascoste come le cardiomiopatie ipertrofiche o una displasia aritmogena. Questo tipo di patologie si possono sospettare ma è difficile scoprirle. In Italia gli atleti professionisti sono obbligati a fare almeno ogni sei mesi controlli (prove da sforzo e numerose analisi) ma resta il rischio di morte improvvisa che, come le statistiche mostrano, si può verificare su un atleta per ogni 100.000 sotto i 35 anni”.

Subito dopo il rinvenimento, i dirigenti della società hanno telefonato ai genitori del giocatore, a Bergamo, per avvertirli della tragedia. E contestualmente hanno anche avvertito la compagna, che si trova a Firenze e dalla quale Astori due anni fa aveva avuto una bimba. I familiari dovrebbero raggiungere Udine quanto prima. Astori non sembra che avesse alcun problema di salute.

Intanto tutte le partite di serie A e di serie B sono state sospese. È stato il commissario straordinario della Lega, Giovanni Malagò, a decidere di rinviare a data da destinarsi tutte le gare della 27/a giornata in programma domenica.

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