Nuova Stagione per il Miela si comincia con la mostra “L’Umanità” di Andrea Manzalini

Trieste – S/paesati fiore all’occhiello della stagione del Miela, sul tema delle migrazioni.
I fenomeni migratori sono complessi ed il festival S/paesati cerca di analizzarli attraverso lo spettro della creazione artistica e gli incontri culturali. Ad inaugurare la rassegna la mostra “L’Umanità” di Andrea Manzalini.

Oggi più che mai l’umanità è in cammino, si muove per fuggire dalle guerre e dalle emergenze ambientali, si muove per necessità economiche e realizzare la propria vita, come chi immigra nel nostro paese, ma anche come i giovani che emigrano in altri paesi
Secondo la definizione dell’artista “L’Umanità” è uno stato o un luogo dove uomini, donne, paesaggi e animali vivono in libertà, e non esistono culture diverse perché esiste la cultura.
Alle ore 19.00 l’incontro, “Un ritorno all’istituzione totale?” Tutti i limiti legali e umanitari alla detenzione di migranti e ai modelli segregazionisti.

A seguire alle 20.30 lo spettacolo Chi ama brucia di e con Alice Conti. Una produzione Ortika.
Uno spettacolo sui “campi di accoglienza” per migranti stranieri, tratto dalle interviste originali a lavoratori ed ex-reclusi di un C.I.E. italiano (Centro di Identificazione ed Espulsione per stranieri).Alice Conti racconta la sua esperienza.

“Nel 2012 ho condotto una ricerca antropologica sul Centro di Identificazione ed Espulsione per stranieri di Torino – C.I.E. – i cui risultati sono stati pubblicati nella mia tesi di laurea specialistica. Da tempo mi affascina l’idea che la ricerca scientifica debba trovare il modo di comunicare, di rivolgersi ad un vero pubblico. Inoltre penso che il teatro debba nutrirsi di ciò che realmente accade nel mondo, della contemporaneità, e abbia il dovere illuminarne gli angoli scuri. Allo stesso tempo mi sembra che il teatro (che intendo come ricerca sull’umanità), abbia bisogno e debba avvicinarsi il più possibile ad una scienza, al suo tentativo metodologico di onestà ed esattezza, o perlomeno debba tentare di dire delle cose “vere”. Da questa consonanza e dalla necessità di dare corpo ad un materiale che sento il dovere di rendere pubblico nasce il progetto di spettacolo: “Chi ama brucia. Discorsi al limite della Frontiera” un monologo-intervista a diversi personaggi tra cui la Crocerossina, la Garante e l’Ospite/ gli esuli – che ho realmente incontrato e intervistato durante la ricerca. Il loro discorso si sviluppa intorno al C.I.E. che nella trasposizione teatrale chiameremo Campo.”

Inoltre, pietra miliare del Miela la rassegna Miela Music-Live: concerti sempre ricercati e di gran pregio intonati su ‘altre’ note musicali che puntano lo sguardo sul mondo e sulle commistioni e contaminazioni tra generi e culture musicali.

In questo stuzzicante menù di proposte il pubblico troverà appuntamenti con l’arte, il teatro, la scienza e molto altro ancora e potrà riapprezzare gli immancabili appuntamenti con la scatenata satira del Pupkin Kabarett.
Insomma, il piccolo e instabile Teatro Miela riapre di nuovo i battenti e per l’occasione si fa ancora una volta grande, bello, luccicante, e a misura di mondo perché nessuno sia escluso.

Programma completo su www.miela.it

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