Obbligo Green pass: sciopero del Coordinamento lavoratori portuali ma il porto funziona

Trieste – Funziona il porto di Trieste nonostante il Clpt – Coordinamento dei lavoratori portuali di Trieste abbia aderito allo sciopero dal 15 al 20 ottobre proclamato dai sindacati Fisi – Federazione italiana sindacati intercategoriali e Confsafi – Confederazione sindacati autonomi federati italiani.

“Ieri abbiamo fatto un’assemblea e abbiamo deciso che chi vuole entrare lo può fare perché alcuni nostri lavoratori hanno espresso la volontà di farlo” ha detto il portavoce Stefano Puzzer per spiegare la decisione maturata nelle ultime ore di non bloccare lo scalo.

“Il Porto funziona – ha detto il governatore del FVG Massimiliano  Fedriga – ovviamente in alcuni passaggi ci saranno difficoltà e ranghi ridotti, ma funziona. Ho chiesto di tenere bassa la temperatura evitando scontri frontali per non danneggiare l’economia di un Paese, dato che danneggiare l’attività del Porto di Trieste significa danneggiare un grande numero di aziende che lavorano nell’indotto”.

“La situazione mi sembra quella che ho chiesto io. Di più non dico, oggi voglio stare tranquillo” ha detto all’agenzia giornalistica AGI Zeno D’Agostino, presidente dell’Autorità portuale dell’Adriatico orientale. In una conferenza stampa D’Agostino si era detto contrario alla prospettiva che fosse impedito l’accesso al posto di lavoro anche a chi era contrario allo sciopero.

Il sindacato da parte sua sostiene che “ottocento lavoratori sono fuori e un centinaio dentro, di fatto il porto oggi non sta funzionando”.

Nella mattinata del 15 ottobre viene riferito un numero di oltre 1000 persone radunate al varco 4 dello scalo marittimo, giunte anche da fuori provincia. Non sono presenti forze dell’ordine, tutto si sta svolgendo nella massima tranquillità.

Sciopero illegale

Sull’astensione dal lavoro era stato dato il parere contrario della Commissione di garanzia dell’attuazione della legge sullo sciopero nei servizi pubblici essenziali, che aveva invitato la Fisi e la Confsafi a revocarlo dandone comunicazione entro cinque giorni.

La stessa Commissione aveva inviato una nota al Ministro dell’Interno in cui si esprime particolare preoccupazione in merito agli scioperi per il possibile verificarsi, alla luce del delicato contesto sociale, di “gravi comportamenti illeciti”.

“Sostanzialmente quella di domani è una manifestazione presentata come sciopero. Non è stata convalidata dalla Commissione di Garanzia quindi è una manifestazione non autorizzata che impedisce l’accesso dei lavoratori al porto e blocca l’attività. Si configura cioè come interruzione di pubblico servizio, quindi è perseguibile”.

Lo afferma il Prefetto di Trieste, Valerio Valenti, precisando che per questo reato “non è previsto l’arresto ma una denuncia per gli organizzatori” e auspicando che “non si verifichino incidenti. L’attenzione deve rimanere alta”. “Ci sarà una presenza adeguata, rafforzata, delle forze dell’ordine”, aggiunge.

Secondo il Coordinamento dei lavoratori portuali di Trieste, invece, l’agitazione non rientrerebbe tra gli scioperi dichiarati illegittimi dalla Commissione di garanzia sullo sciopero.

“L’eventuale violazione della legge per la garanzia dei servizi pubblici essenziali riguarda alcuni settori ma non quello dei portuali e non tutti dell’industria”, ha fatto sapere Alessandro Volk, componente del direttivo del Clpt.

“Siamo determinati sulle nostre posizioni, ma siamo sempre disponibili a discutere con chiunque”, ha aggiunto Volk. Tuttavia, se il Governo dovesse posticipare l’obbligo del Green pass, Volk anticipa che “nel caso prenderemmo nota e ci adegueremmo, non avrebbe senso domani bloccare il porto. Se ad esempio il Governo proponesse una proroga al 30 ottobre sarebbe una mossa intelligente da parte del Governo per prendere un po’ di tempo e trovare poi una soluzione”.

In merito al rifiuto di annullare la protesta nonostante le le aziende abbiano dato la disponibilità ad accollarsi il costo del tampone, Volk chiarisce: “Perché solo ai lavoratori portuali? Gli altri lavoratori valgono di meno? In ogni caso verrebbe pagato solo da alcune aziende, altre non pagherebbero. Quindi è una situazione fuori da qualsiasi norma. Si crea discriminazione nella discriminazione: tutti i lavoratori devono avere lo stesso tipo di trattamento”. Ecco perché “la cosa più semplice e intelligente è ritirare questo decreto”. E se il governo fornisse i tamponi gratuiti a tutti i lavoratori? “Se sarà così ne discuteremo”.

Disagi anche nei trasporti

L’azienda di trasporto pubblico Tpl Fvg, insieme con Trieste Trasporti, APT Gorizia, ATAP Pordenone e Arriva Udine, informano che da venerdì 15 ottobre – in conseguenza dell’entrata in vigore dell’obbligo di green pass per tutti i lavoratori – non sarà possibile garantire la regolarità del servizio di trasporto pubblico locale. Lo comunicano le aziende di trasporto pubblico di varie città Fvg.

In regione “potranno verificarsi interruzioni, sospensioni, ritardi e mancate coincidenze. Non è altresì possibile, a fronte di manifestazioni e stati di agitazione nazionali, assicurare il rispetto di fasce di garanzia o servizi minimi”.

(Foto d’archivio Savinimages ©)

Print Friendly, PDF & Email
Condividi