Caso “spese pazze”: in Cassazione condannati in via definitiva un ex consigliere ed uno in carica

Trieste – È giunto a conclusione il terzo grado del processo sul caso delle “spese pazze” dei consiglieri regionali del Friuli Venezia Giulia. La Corte di Cassazione ha confermato la condanna di secondo grado per due ex consiglieri e ne ha rinviati cinque.

L’inchiesta era partita nel 2013 per le spese sostenute dai gruppi consiliari nel 2011, 2012 e 2013 ed aveva coinvolto oltre venti consiglieri regionali.

La Procura aveva esaminato i rendiconti comprensivi di fatture e ricevute, risalendo a spese di carattere personale.

I rimborsi spese dovevano coprire il funzionamento del gruppo consiliare o le spese di rappresentanza politica. Il gruppo, invece, assegnava in modo indiscriminato i fondi ai singoli consiglieri regionali. Questi presentavano scontrini relativi agli acquisti più svariati, senza alcuna attinenza con le attività politiche, come gomme per l’auto, generi alimentari e di abbigliamento, viaggi e cene private in ristorante.

La sentenza di primo grado era stata emessa nell’aprile 2016. I capi di imputazione erano peculato e concorso in peculato. Sul piano penale il processo non aveva portato a condanne.

La Procura tuttavia aveva fatto ricorso in Corte d’Appello. La sentenza in Appello aveva ribaltato le assoluzioni in primo grado.

La Cassazione – terzo grado – ha condannato definitivamente due consiglieri: Gaetano Valenti (ex Pdl, 1 anno 9 mesi e 10 giorni) e Piero Camber (FI, 11 mesi e 20 giorni).

Piero Camber, rieletto nell’ultima tornata elettorale con Forza Italia, decade quindi dalla carica di consigliere regionale. Al suo posto va il primo dei non eletti di Forza Italia, Walter Zalukar.

Sono stati invece rinviati a giudizio in altra Sezione gli ex consiglieri Pdl Piero Tononi, Daniele Galasso, Maurizio Bucci, Antonio Pedicini e l’ex capogruppo del Pd Gianfranco Moretton.

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