Oggi a Trieste le celebrazioni del centenario del Consiglio nazionale delle ricerche

Trieste – Il CNR – Consiglio nazionale delle ricerche celebra quest’anno il centesimo anniversario dalla sua fondazione, avvenuta il 18 novembre 1923. Per segnare questo importante traguardo, sta organizzando una serie di eventi celebrativi con il patrocinio del MUR e la Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Uno degli eventi principali è “La scienza è aperta”, in svolgimento il 21 aprile a partire dalle 9.30 nelle sedi del CNR di Trieste e organizzato dal Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) in collaborazione con Elettra Sincrotrone Trieste, Area Science Park, la Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati (SISSA), l’Università degli Studi di Trieste e il Conservatorio G. Tartini.

All’evento partecipano tra gli altri la Presidente del CNR, Prof.ssa Maria Chiara Carrozza, e il Presidente della Regione Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, che ha portato i saluti di apertura, preceduti dal benvenuto del dott. Stefano Fabris, Direttore dell’Istituto CNR Officina dei Materiali, del Prof. Alfonso Franciosi, Presidente e Amministratore Delegato di Elettra Sincrotrone Trieste e dott. Diego Arocchi, vicedirettore di Area Science Park.

Nell’arco della giornata, dedicata alle sinergie, progetti e ricadute sul territorio delle collaborazioni tra il CNR e i principali partner del sistema scientifico del FVG, si svolgono diversi incontri.

Durante la giornata celebrativa viene anche siglato l’Accordo quadro tra CNR e Elettra Sincrotrone Trieste volto a consolidare e sviluppare forme di collaborazione per la realizzazione di programmi scientifici di comune interesse.

Tali programmi saranno finalizzati principalmente alla promozione della ricerca nel campo dell’analisi fine della materia, delle nanotecnologie e della nanoscienza, dei materiali innovativi, dello sviluppo di strumentazione avanzata con particolare riferimento all’utilizzo della radiazione di sincrotrone.

In parallelo alle tavole rotonde, il CNR ha aperto i suoi laboratori di Trieste per raccontare i grandi temi scientifici affrontati dai ricercatori che operano alla frontiera dei campi della fisica e della chimica, delle nanotecnologie e tecnologie quantistiche, delle scienze marine e polari, della biofisica e nanomedicina.

Nel corso della mattina, sono circa 180 gli studenti delle scuole superiori di secondo grado in visita presso i laboratori del CNR di Trieste, che partecipano ai tour scientifici dedicati, modulabili tra sette diverse offerte tematiche.

Per concludere il fitto programma, il Conservatorio Tartini di Trieste, alle 17.30 nella sala Tartini del Conservatorio, offre un concerto in onore del centenario CNR.

Le dichiarazioni della presidente del CNR Maria Chiara Carrozza

“Se si guardano i numeri, anche gli indicatori che escono a livello europeo e internazionale”, emerge che in Italia “l’investimento privato è equivalente a quello pubblico. Probabilmente quello di cui avremmo bisogno è un maggiore investimento pubblico in Italia perché oggettivamente noi avremmo bisogno di più ricercatori”.
Lo ha affermato la presidente del Cnr, Maria Chiara Carrozza, a margine della celebrazione del centenario del Cnr nella sede di Elettra Sincrotrone in Area Science Park a Trieste.

“Il Pnrr – ha aggiunto – è stata un’azione importante per avere più ricercatori. Ovviamente quello che manca è l’anello di congiunzione tra le imprese e questa grande ricerca che produciamo. Noi dovremmo essere piu aperti e le imprese anche più in ascolto di quello che nasce. A Trieste abbiamo tutti i settori: dall’oceanografia alla fisica della materia. Qui si produce la vera conoscenza e dovrebbe essere un patrimonio importantissimo per tutti, pubblico e privato”.

Rispondendo poi a una domanda sulle posizioni no vax, che nei mesi scorsi hanno trovato sede a Trieste, Carrozza ha ricordato il ruolo della formazione scientifica: “I cittadini, non solo le imprese e le istituzioni, devono essere raggiunti dalla scienza. Prima di tutto – ha precisato – dobbiamo insegnare nelle scuole la biologia e le scienze, in modo che anche sull’aspetto dei vaccini venga compresa l’importanza che hanno avuto nella storia per la sanità pubblica. Quindi partendo dalla cultura – ha concluso – si affrontano questi temi”.

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