Per il Giorno del Ricordo: la proiezione del docu-film “Ricordare, portare al cuore”

Fvg – Evento significativo e di prestigio per il Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia, mercoledì 8 febbraio alle 10.30 – in occasione del Giorno del Ricordo – a Roma presso l’Aula dei Gruppi parlamentari della Camera sarà proiettato il docu-film “Ricordare, portare al cuore” produzione del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia a cura di Paolo Valerio.

Al saluto introduttivo del Presidente della Camera, Lorenzo Fontana seguiranno gli interventi di Massimiliano Fedriga, Presidente della Regione autonoma Friuli-Venezia Giulia, e di Paolo Sardos Albertini, Presidente della Lega Nazionale di Trieste. Modera il giornalista Fausto Biloslavo. Il Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia sarà rappresentato dal Presidente Francesco Granbassi e dal Direttore Paolo Valerio.

«Istituito grazie alla legge n.92 del 30 marzo 2004, il Giorno del Ricordo ha rappresentato per molte persone che avevano mantenuto un doloroso silenzio, la spinta necessaria a trovare il coraggio e la forza di parlare delle loro storie, collegate agli eventi del confine orientale dopo la seconda guerra mondiale» ha commentato Paolo Valerio autore del docufilm.

«Nacque nel 2005 – proprio dalla testimonianza di Renato Campacci e Mary Nacinovich Smaila che vissero questa pagina di Storia – il testo teatrale “Per non dimenticare” che ho scritto con Marco Ongaro e che fu portato in scena dal Teatro Nuovo di Verona e poi circuitato nel Veneto. Questo testo è stato la base per Ricordare, portare al cuore” il docufilm che con lo Stabile del Friuli Venezia Giulia ho realizzato nel 2021, principalmente con intento didattico, per creare un materiale utile al pubblico e alle scuole, mentre le sale teatrali erano chiuse per la pandemia. Con gli attori della nostra Compagnia abbiamo attraversato i luoghi simbolo di quelle vicende, creando un contributo che in streaming potesse perpetuare le testimonianze di quel triste capitolo del Novecento. È un onore che il nostro video sia ora proiettato in questa prestigiosa occasione, e siamo felici che molte scuole di tutta Italia continuino a richiedercelo e a studiarlo».

Un taglio alla Fontana squarcia la foto storica di un gruppo di esuli di Pola all’imbarco della nave Toscana: donne, bambini in attesa di lasciare la terra natale. È questa la prima immagine scelta da Paolo Valerio per “Ricordare, portare al cuore” su drammaturgia di Marco Ongaro e dello stesso Valerio.

Una scelta che evoca simbolicamente molti aspetti di una difficilissima pagina della Storia del Novecento, che ha lasciato segni profondi in coloro che la vissero e in particolare nel Friuli Venezia Giulia, che conobbe – oltre alla crudeltà della seconda guerra mondiale – un lungo periodo alla fine del conflitto, irto di lacerazioni e paure.

Ricordare, portare al cuore” intrecciando i linguaggi del Teatro e della Storia, intende porre in luce assieme alle storie di chi visse quel periodo, il suo eterno monito alla pace. Ed il titolo del video si richiama proprio alla radice etimologica della parola ricordare: dal latino recŏrdari, re– e cor cordis «cuore», perché il cuore era ritenuto la sede della memoria.

Gli attori del Teatro Stabile regionale – Emanuele Fortunati, Ester Galazzi, Andrea Germani, Riccardo Maranzana, Francesco Migliaccio, Jacopo Morra, Maria Grazia Plos – hanno lavorato nei luoghi-simbolo tracciando un dolente itinerario nella storia e nella geografia del territorio: la Foiba di Basovizza, il Centro Raccolta Profughi di Padriciano, fino al Magazzino 18 nel Porto Vecchio di Trieste. Contesti che aiutano a percepire il vissuto di chi, dopo il conflitto, lasciò le proprie terre destinate – con gli accordi di pace del 1947 – a diventare jugoslave ed affrontò un destino di povertà, incertezze e sofferenza.

Atmosfere, documenti storici e iconografici, testimonianze, interviste compongono il contributo video, che mantiene però un’intensa dimensione poetica, come ben evidenzia uno dei passi più toccanti di “Ricordare, portare al cuore”: «Ci voleva un popolo che se ne andasse, che rinunciasse al contagio della vendetta. Altrimenti saremmo ancora tutti lì a squartarci. Siamo italiani della pace. Chi ha vinto la guerra non sappiamo. La pace l’abbiamo vinta noi. Per non dimenticare, sì. Per ricordare che abbiamo spezzato la catena dell’orrore, a nostre spese. Anche per voi».

La conoscenza, il ricordo del passato, il saperlo “portare al cuore” sono la chiave per comprenderne e perpetuarne l’insegnamento, soprattutto verso le generazioni future: per far sì che quel “taglio” sulla fotografia non sia più soltanto lacerazione, dolore, ma possa significare anche un “andare oltre”, verso un futuro di costruzione, di rispetto, di pace. Una riflessione ispirata dallo stesso  Lucio Fontana nelle sue “Attese”, dove l’atto di tagliare la tela apriva infine a un nuovo spazio percettivo, a una nuova dimensione.

Ricordare, portare al cuore” nella giornata del 10 febbraio sarà in home page del sito www.ilrossetti.it

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