Premio Malattia della Vallata: ecco i finalisti. Domenica 11 settembre a Barcis la proclamazione dei vincitori

Pordenone – Per ricordare Giuseppe Malattia della Vallata, poeta e cantore di Barcis e della Valcellina, nel 1988 fu istituito il Premio a lui dedicato, giunto quest’anno alla trentaquattresima edizione.

Il comitato organizzatore presieduto da Maurizio Salvador (nella foto) coadiuvato dal Comune di Barcis e dalla Pro Barcis con la collaborazione della Fondazione Pordenonelegge e del Circolo culturale Menocchio e il sostegno della Regione e di Gialean, continua con passione e impegno ad organizzare nonostante le difficoltà, non ultima la pandemia, questo importante appuntamento culturale che ha fatto diventare Barcis un “borgo della poesia”.

Da quando si è deciso di puntare sui componimenti in dialetto o in lingua minoritaria, per ricordare al meglio il cantore della Valcellina, si è corso un rischio. Quello di perdere molti partecipanti. E, invece, anche con lo stupore degli organizzatori questa scelta  ha reso più particolare e forse più ambito questo premio.

Nello splendido anfiteatro naturale che è il Lago di Barcis si terrà domenica 11 settembre alle ore 11.00 nel piazzale di Palazzo Centi, la cerimonia  di premiazione e si conosceranno i poeti vincitori di questa edizione del Premio Letterario Nazionale “Giuseppe Malattia della Vallata”.

Nel frattempo il comitato organizzatore ha reso noti i dieci finalisti che sono stati scelti dalla giuria composta dal presidente Tommaso Scappaticci coadiuvato da Roberto Malattia, Aldo Colonnello, Fabio Franzin, Rosanna Paroni Bertoja, Fabio Maria Serpilli, Christian Sinicco e Giacomo Vit.

Oltre 500 componimenti sono stati vagliati dai giurati, per una platea di 155 poeti partecipanti, provenienti da ben 17 regioni italiane.

I dieci componimenti selezionati per l’atto finale vedono quattro poeti friulani: Serena Fogolini da Lauco con “Spleen da la Cjargne – Spleen della Carnia”, Francesco Indrigo da San Vito al Tagliamento con “Triest vinciasiet di frovar dal 2022 a la funzion da li’ seis – Trieste ventisette febbraio del 2022 alla messa delle sei”, Cristina Micelli da Basiliano con “Lis bicicletis a sotet tal fis dai nòglars – Le biciclette al riparo nel fitto dei nocciòli” e Giovanni Tuzet da Aquileia con “Bisato, salamp e crodeghini – Anguilla, salame e cotechini”. Completano il lotto la novarese Tiziana del Sale (“Sgiài, sgiài, sgiài – Raccapriccio, pena, pietà”), Davide Ferraro da Lardirago (Pavia) con “Dat un amur amàr l’è tamme vess – Darti un amore amaro è come essere”, Nicola Peretti da Cavallermaggiore (Cuneo) con “Ventaria deje n’ardriss, prima ‘d chité – Bisognerebbe fare ordine, prima d’andarsene”. Poi ci sono le presenze ormai fisse come Maurizio Noris dalla bergamasca con “Cunfidanse – Confidenze”, Alfredo Panetta che pur abitando a Settimo Milanese scrive in dialetto calabrese (“Cori ‘i cimentu – Cuore di calcestruzzo”) e il ferrarese Edoardo Penoncini (“Pomposa”). “

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