Presentata la nuova Stagione Teatrale del Rossetti: al centro il territorio nella sua dimensione storica, culturale e molto altro ancora
Trieste – Reduce da una stagione significativa – che ha celebrato attraverso una notevole rosa d’iniziative il Settantennale dalla fondazione del Teatro, in concomitanza con il 70° del ricongiungimento di Trieste all’Italia, e che sta per chiudersi nel “gran finale” estivo con il Cirque du Soleil e la tradizionale attività a Miramare – lo Stabile del Friuli Venezia Giulia può guardare con soddisfazione agli esiti dei mesi passati.
Affronta l’attività di produzione e programmazione futura forte di una visione culturale limpida e di ampio respiro, di dinamismo progettuale e di idee, di una qualità artistica d’alto livello, e soprattutto dell’ottimo rapporto con il pubblico, fidelizzato, competente, ma anche trasversale e richiamato da un’area vasta.
Una stagione teatrale, la prossima che non sembra nulla togliere a quella appena trascorsa, come da tradizione il prossimo 7 ottobre sarà una produzione ad inaugurare la nuova Stagione ed è sembrato naturale scegliere un evento che – offerto alla città, lo scorso anno unicamente nella data del ricongiungimento di Trieste all’Italia – ha suscitato un successo notevolissimo: si tratta di “Trieste 1954” scritto da Simone Cristicchi – che ne è anche l’interprete – con Simona Orlando e diretto da Paolo Valerio.
Lo spettacolo, arricchito ora da alcuni momenti inediti, racconta Trieste e la sua unicità e fa omaggio ad un territorio che la Storia ha attraversato spesso in modo lacerante, trovando un equilibrio fra memoria e leggerezza, e fra parola e musica grazie alla collaborazione dell’orchestra del Teatro lirico G.Verdi di Trieste diretta dal Maestro Valter Sivilotti e del Coro del Friuli Venezia Giulia diretto da Cristiano Dall’Oste. “Trieste 1954” fa scoprire quei 9 anni di Trieste – città “sospesa” dalla fine della seconda guerra mondiale – anche attraverso i documenti video messi a disposizione dalla Rai del Friuli Venezia Giulia e le testimonianze raccolte da Il Piccolo.
Anche “26 ottobre. Un mare di ombrelli” di Gianni Gori, sarà nuovamente in scena alla Sala Bartoli dopo i “tutto esaurito” dello scorso anno: interessano l’argomento e l’insolita sperimentazione scenica che lo spettacolo crea.
Nella scrittura è infatti un radiodramma – ed è stato trasmesso dalla Rai del Friuli Venezia Giulia grazie alla preziosa disponibilità del direttore Guido Corso – ma a teatro viene messo in scena “nel suo farsi” con la regia radiofonica di Mario Mirasola e la cura teatrale di Valerio. Il pubblico si trova in uno studio radiofonico e ne scopre i segreti. In scena (e in voce) maestri come Fulvio Falzarano e Mariella Terragni e giovani talenti come Ottavia Castellacci ed Edoardo Pahor, formatisi alla Scuola StarTs Lab.
Il territorio, nella sua dimensione storica e culturale, nella sua arte, letteratura e nella sua bellezza è da sempre d’ispirazione per la direzione e viene percorso attraverso molti altri progetti produttivi.
Come ad esempio “Argo” che guarda alla Storia in modo particolare e toccante e che avrà il suo esordio al Mittelfest 2025. Il testo è scritto da Letizia Russo, liberamente ispirato al romanzo “Storia di Argo” di Maria Grazia Ciani che vi narra la sua fuga dall’Istria dopo la seconda guerra mondiale, procedendo per paesaggi interiori e ricordi di bambina. L’assieme creativo è tutto al femminile, e non è un caso: un intreccio di percettività e talenti che attraversa la memoria con poesia: dirette da Serena Sinigaglia recitano la grande Ariella Reggio, Maria Ariis e Lucia Limonta, alla Sala Bartoli per il cartellone di Prosa.
Si lega invece alla riflessione sulle imponenti figure letterarie della Trieste del Novecento l’inedito “SvevoJoyce#ZenoBloom” con cui si apre la stagione di Scena Contemporanea alla Sala Bartoli: la drammaturgia è stata affidata a Laura Pelaschiar e Paolo Quazzolo, accademici dell’Università di Trieste con cui lo Stabile si pregia di collaborare continuativamente. La pièce nasce dall’idea di indagare il rapporto fra Svevo e Joyce partendo dal loro incontro, per spingersi oltre, verso una dimensione d’immaginazione e teatro in cui il dialogo è fra i due autori ma anche fra le loro creature letterarie più note, Zeno Cosini e Leopold Bloom. Diretti da Davide Calabrese ne saranno protagonisti Fulvio Falzarano e Francesco Godina, artisti radicati nella città, sensibili alle sue voci e alle sue ricchezze culturali.
Sarà un’altra significativa tappa nella ricerca costruita attorno alla grande letteratura e in particolare a Italo Svevo, che si conferma un riferimento importante.
Da un lato infatti lo Stabile continua a ricevere il plauso dei teatri italiani per “La coscienza di Zeno” creata nel 2023 per il centenario della pubblicazione del romanzo, e in tournée per la terza stagione consecutiva: lo spettacolo firmato da Valerio conta su un cast di alto livello capitanato da un ispirato Alessandro Haber. D’altra parte è in preparazione un nuovo importante allestimento sveviano: questa volta si punta su un testo teatrale, la commedia “La rigenerazione” che con ironia e incredibile preveggenza dipinge l’incapacità di accettare, da parte del protagonista, il decadimento fisico dovuto al passare del tempo. Lo Stabile si pone al fianco del Teatro Biondo di Palermo per l’operazione che conta su un attore carismatico come Nello Mascia e la regia di Valerio Santoro.
Ma i grandi autori sono anche quelli di oggi, quelli che – come Claudio Magris – rappresentano un faro da seguire: “Il vetro della clessidra” con Alessio Boni diretto da Paolo Valerio è un raffinato spettacolo che attraversa più scritti di Magris sul tema del tempo e della maturità. Dopo gli applausi riscossi lo scorso anno a Trieste e a Francoforte in occasione della Buchmesse, lo spettacolo è in tournée a partire da Milano.
Come da tradizione alla programmazione istituzionale dello Stabile si aggiungono nel corso della Stagione – ed in parte sono già noti – altri recital, concerti ed eventi fuori abbonamento; oltre ad un articolato corollario di proposte di approfondimento, formazione, divulgazione culturale.
Una parentesi raffinata nella Stagione 2025-2026 è rappresentata dalla seconda edizione del Festival “Primavera da Vienna” dei Wiener Symphoniker diretti dal Maestro Peter Popelka. Il programma – che si snoderà in tre concerti fra il 27 e il 29 marzo – è già annunciato e prevede programmi e solisti di caratura internazionale.
Un’attività che offre strumenti per leggere meglio gli spettacoli, opera nella linea della creazione di un pubblico consapevole e appassionato: un’attività importante in cui lo Stabile trova partner fondamentali ne l’Università degli Studi di Trieste, i Civici Musei di Storia e Arte, il Circolo della Cultura e delle Arti per i dialoghi con gli attori condotti da Paolo Quazzolo e la British School del Friuli Venezia Giulia per il ciclo “Peter Brown presents”.
Si accede direttamente all’acquisto e alla prenotazione dal sito del Teatro Stabile www.ilrossetti.it che a partire da oggi pubblicherà le informazioni su spettacoli, prezzi, formule di abbonamento relative alla Stagione 2025-2026. Ulteriori informazioni al tel 040-3593511.
La campagna abbonamenti parte martedì 10 giugno e la Biglietteria del Rossetti assicurerà informazioni, assistenza per gli acquisti e le prenotazioni, come tutti i punti vendita dello Stabile regionale. Le riconferme dei turni fissi avranno come scadenza il 29 agosto.
Il Teatro ringrazia tutti gli altri sponsor per la sensibilità a sostegno dell’attività – tesa ad offrire al pubblico arte, cultura, pensiero, divertimento di qualità – in cui quotidianamente lo Stabile s’impegna.