Prosegue Confini con lo spettacolo di culto “Cercivento”

San Vito al Tagliamento (Pn) – Avviata lunedì con la presentazione del libro “Donne e confini” di Marta Verginella, la rassegna Confini, organizzata dall’associazione Thesis di Pordenone per Dedica/Incontra, curata da Emanuela Furlan, prosegue con il teatro riportando, “Cercivento” domenica 10 aprile alle 20.45 nell’auditorium Zotti di San Vito al Tagliamento nell’ambito della stagione dell’Ente teatrale del Friuli Venezia Giulia e lunedì 11 aprile nell’auditorium Aldo Moro di Cordenons.

“Cercivento”, nota vicenda della I guerra mondiale in Friuli, storia di guerra sui confini che ancora oggi attende il riscatto e la riabilitazione di quattro soldati ingiustamente incolpati di insubordinazione.

Tratto dal testo “Prima che sia giorno “di Carlo Tolazzi, “Cercivento” è stato uno spettacolo di culto nei primi anni del nuovo millennio grazie all’interpretazione di Massimo Somaglino e Riccardo Maranzana ed è diventato anche un docu- film realizzato dal Centro di documentazione della Regione Fvg.

In questa nuova versione teatrale, firmata da Massimo Somaglino, lo spettacolo, prodotto dal Teatro dell’Elfo, ha per protagonisti Alessandro Maione e Filippo Quezel. Saranno loro a far rivivere la nota vicenda della I guerra mondiale in Friuli, che il 1° luglio 1916 dietro il cimitero di Cercivento vide la fucilazione di quattro alpini e la reclusione per decine d’anni di molti altri.  Un intrecciarsi di sentimenti – rabbia, disperazione, speranza – in un’altalena di umana pietà. Una storia di guerra sui confini, storia che ancora oggi attende il riscatto e la riabilitazione di quei soldati ingiustamente incolpati di insubordinazione e “rivolta in presenza del nemico”, quando invece il loro rifiuto a conquistare la cima del monte fu motivato soltanto dalla lucida consapevolezza che l’azione comandata sarebbe stata un inutile suicidio.

I ragazzi delle scuole superiori che partecipano al progetto “Confini” loro dedicato, dopo le rappresentazioni incontreranno gli attori e il regista.

Photo: Giulia Agostini

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