Quanta violenza sotto questo cielo

Così cantava Renato Zero, constatando che Caino non vuole proprio abbandonare questa terra e continui a colpire i troppo Abele, che si ritrova davanti come ostacoli alla sua ira. Ha detto Gino Strada, fondatore di Emergency: ”Se l’uomo non butterà fuori dalla storia la guerra, sarà la guerra a buttare fuori dalla storia l’uomo”.

Ogni volta che la guerra riappare nelle sue varie forme, cadiamo tutti in basso, come in un bradisismo inarrestabile, che ci rende più deboli e pericolanti. Oggi i mezzi comunicativi che possediamo e le tecnologie distruttive che alimentiamo rendono, se possibile, più mostruoso l’insieme. Le comunicazioni ci fanno vedere rapidamente quasi tutto e nei particolari, le armi sofisticate estendono la violenza in raggi di azione prima non raggiungibili.

Ci siamo illusi nel secondo dopoguerra che fosse arrivato un altro tempo, perché non avevano ancora le immagini e le testimonianze dirette e così quasi non ci siamo accorti delle decine di guerre che oberavano interi territori, lo spartiacque è stata la guerra nel Vietnam, in cui i media sono arrivati in massa e hanno segnato anche la rivolta degli americani e la fine del conflitto, anche se dopo tanti anni. Neppure le guerre balcaniche però, pur viste in televisione, hanno spostato molto la nostra attenzione.

Dopo la diffusione dei nuovi mezzi informatici, invece, ci siamo ritrovati la guerra in diretta permanente in Ucraina e ora purtroppo ancora in Medio Oriente, una guerra mai veramente finita, ma che appariva come sospesa, mentre così non è.

La domanda che si ripropone è la seguente: come è possibile che Caino imperversi ancora nelle storie di questo mondo pur evoluto nel diritto, nelle scienze, nella medicina, negli studi, nel progresso economico, nei trasporti, nelle comunicazioni?

Molte le spiegazioni tentate, poche quelle convincenti ed esaustive: il potere politico ed economico, avido e corrotto, gli imperialismi invasivi, l’odio razziale, la tragedia dei nazionalismi suprematisti, i conflitti dei fanatismi religiosi o ideologici.

Eppure rimane la grande domanda inevasa: da dove viene il tanto male delle guerre?

Eppure dovremmo però abbozzare una risposta più consona alla nostra intelligenza ed alla nostra interiorità, due luci da riaccendere.

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