Sanità regionale, la manifestazione a Trieste per difendere il servizio pubblico

Trieste – Migliaia di persone hanno manifestato a Trieste venerdì 4 aprile con lo slogan “L’importante è la salute. La sanità pubblica: un bene prezioso da difendere”.

“Saremmo almeno 5mila persone – ha dichiarato all’ANSA Michele Negro, del Coordinamento Salute Fvg – venute da tutta la regione: dalla montagna, dalle alte valli della Carnia fino a Pordenone e Muggia, passando per Trieste e Gorizia. I comitati, le cittadine e i cittadini non ce la fanno più: l’assessore regionale alla Salute Riccardo Riccardi la chiama in inglese ‘partnership’, noi in italiano la chiamiamo ‘privatizzazione’, cioè svendere con i nostri soldi quello che abbiamo messo in piedi in questi decenni, dando in mano ai privati per far fare i soldi, gli affari alle grosse imprese private profit. Siamo in piazza contro la privatizzazione, per una sanità che rimanga pubblica, che costi di meno e che guardi non solo agli ospedali ma anche al territorio, ai medici di base e ai servizi essenziali per le cittadine e i cittadini”.

“È il momento di dire basta. Fedriga e Riccardi si assumano le loro responsabilità, sentano il forte messaggio che mandano le migliaia di persone venute a Trieste, ascoltino le proposte del Partito democratico. Prima che sia troppo tardi bisogna che la Regione cambi rotta, come chiede anche il ministro Schillaci”. Lo ha detto oggi la segretaria regionale del Pd Fvg Caterina Conti, partecipando oggi a Trieste alla manifestazione.

“Denunciamo le difficoltà del sistema sanitario regionale che Fedriga e Riccardi continuano a negare – ha dichiarato la segretaria dem – anche di fronte all’evidenza. Chiediamo che si occupino dei tanti cittadini che si trovano soli con liste di attesa infinite, senza una vera presa in carico. Non è giusto che i più fortunati ricorrano al privato e tanti vadano a curarsi fuori regione. Continueremo a lottare contro il declino della nostra sanità – ha concluso Conti – dentro e fuori le istituzioni”.

La mobilitazione era organizzata da CGIL Friuli Venezia Giulia e Coordinamento Salute con l’obiettivo di denunciare le criticità del sistema sanitario regionale. L’iniziativa, condivisa con i comitati e il Coordinamento dei Comitati Regionali, ha voluto portare all’attenzione dell’opinione pubblica e delle istituzioni questioni urgenti come le liste d’attesa insostenibili, la carenza di medici di base, la fuga di medici e infermieri e il progressivo indebolimento dei distretti, dei consultori, dei servizi di salute mentale e delle dipendenze.

Tra le problematiche segnalate figurano anche il crescente distacco tra sanità e servizi sociali, la privatizzazione di reparti e interi ospedali e la mancanza di trasparenza e confronto con sindacati ed enti locali. La manifestazione, molto attesa e partecipata, è partita alle 16:00 da Largo Barriera e si è conclusa in piazza Oberdan davanti alla sede del Consiglio regionale.

Uno dei temi centrali riguarda il diritto di cittadine e cittadini a partecipare alle scelte che incidono sulla sanità pubblica, un principio che, secondo gli organizzatori, non viene rispettato. Anche i professionisti del settore non vengono adeguatamente coinvolti nei processi decisionali e nelle scelte di esternalizzazione portate avanti dalla Regione e dalle aziende sanitarie.

La protesta pone l’accento anche sulla necessità di valorizzare il personale del Servizio Sanitario Regionale e i lavoratori degli appalti, chiedendo stipendi equi, condizioni di lavoro dignitose e il riconoscimento del ruolo fondamentale che queste figure svolgono nel garantire il diritto alla salute.

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