Superbonus 110%, il deputato del FVG Luca Sut firma due emendamenti alle Legge di Bilancio per la proroga al 2023

Roma – “I due emendamenti alle Legge di Bilancio per la proroga del Superbonus 110 al 2023 sono la risposta concreta all’esigenza di stabilizzare e rendere duraturi sui territori i benefici di queste misure. Quale primo firmatario della proposta emendativa di maggioranza sul 110, esprimo soddisfazione per il grande lavoro che stiamo portando avanti e che segna un vero cambio di paradigma, economico e culturale per il Paese”.

Lo dichiara il deputato M5S Luca Sut, capogruppo della X Commissione Attività produttive di Montecitorio che, poi, sottolinea: “Abbiamo accolto l’appello unanime di costruttori, ambientalisti, tecnici, imprese dell’indotto e associazioni di consumatori, gettando le basi per un progetto rivoluzionario che punta a rendere accessibile a tutti l’efficientamento energetico e l’adeguamento antisismico degli edifici, in un’ottica di sviluppo sostenibile che coniuga istanze ambientali a prospettive di ripresa, economica e occupazionale”.

“Proseguiamo nei lavori parlamentari della Manovra – aggiunge la deputata pentastellata eletta in FVG, Sabrina De Carlo – consapevoli di star offrendo al Paese un’opportunità non solo auspicabile, ma in questo momento necessaria. Grazie al Superbonus – osserva – negli ultimi mesi in Italia sono nate 5 mila nuove imprese di settore e l’investimento, stimato dalle proiezioni del Cresme e del Centro studi Camera, raggiungerebbe gli 8 miliardi soltanto nei prossimi due anni”.

Le lungaggini burocratiche

La proroga è indispensabile per permettere ai soggetti interessati – proprietari, professionisti, artigiani e ditte del settore edilizio – di dare inizio alle ristrutturazioni.

I tempi della burocrazia per fornire i documenti necessari per l’avvio lavori sono a dir poco biblici. Ottenere dal Comune lo storico delle licenze edilizie richiede in taluni casi fino a sette-otto mesi. Del resto si tratta di documenti essenziali per stabilire l’assenza di abusi edilizi non sanati.

È evidente che gli stalli dovuti alla lentezza delle pratiche provocano problemi di liquidità alle imprese, costrette ad un fermo ingiustificato. Inoltre proprietari e conduttori spesso non sono in grado, o non hanno tempo, di seguire le complesse procedure di acquisizione dei documenti.

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