Tiziano Vecellio, il pittore del Rinascimento la cui casa è visitabile ancora oggi con l’autonoleggio da Venezia

Studiando i grandi pittori del Rinascimento, è impossibile non imbattersi in Tiziano Vecellio, noto ai più come Tiziano, artista esponente della scuola veneziana le cui opere sono esposte ancora oggi nei principali musei di tutto il mondo.

Le origini di Tiziano

Tiziano nacque a Pieve di Cadore, oggi nella provincia di Belluno e all’epoca sotto la Repubblica di Venezia, tra il 1488 e il 1490. Se le case natie di molti artisti sono andate distrutte nei secoli, l’edificio in cui Tiziano venne alla luce è fortunatamente ancora in piedi; dal 1922 è monumento nazionale e oggi è un museo aperto al pubblico raggiungibile, a causa delle piccole dimensioni di Pieve di Cadore, solo tramite autobus, auto di proprietà o sfruttando i tanti servizi di autonoleggio disponibili sia partendo da Venezia che a Belluno.

Divenuto presto orfano, Tiziano iniziò a mostrare un grande talento fin da bambino e si trasferì molto presto dallo zio a Venezia.
Qui entrò a fare parte della bottega della famiglia Bellini e iniziò a dipingere quadri di altissima qualità come Jacopo Pesaro presentato a san Pietro da papa Alessandro VI oggi conservato presso il Museo delle Belle Arti di Anversa.

Divenuto poi allievo di Giorgione, a cui venne spesso equiparato, Tiziano ricevette diverse commissioni a Venezia per divenire poi nel 1516 pittore ufficiale della Serenissima. Fu proprio in questi anni che il pittore dipinse alcuni dei suoi quadri più famosi come La Schiavona e Amor Sacro e Amor Profano. La fama permise inoltre a Tiziano di aprire una bottega di grande successo e di dedicarsi anche al commercio di legname tra Venezia e la natia Pieve di Cadore.

Lo stile rivoluzionario di Tiziano

La maturità portò Tiziano ad abbandonare lo stile giovanile, molto influenzato da Giorgione, e lo indusse a sperimentare con il colore e con le forme, sempre più influenzato da manierismo. Questi anni videro Tiziano anche alle prese con grandi dolori tra cui la perdita dell’amata moglie durante il parto della terza figlia, ma il lutto non sembrò fermare la sua produzione artistica, e ispirato anche dallo stile fiammingo, il pittore si dedicò alla ritrattistica dipingendo l’immagine quasi fotografica di uomini e donne del suo tempo come l’imperatore Carlo V, Eleonora Gonzaga, il doge Andrea Gritti e il papa Paolo III.

Non abbandonò però le commissioni, incaricate anche da parte delle potenti casate d’Este e Gonzaga, a tema religioso e mitologico e dipinse opere celebri come la Venere di Urbino e diverse raffigurazioni della Maddalena. Allontanandosi sempre di più dagli stilemi dell’epoca, lo stile di Tiziano diventò sempre più cupo e impreciso, meno fedele alle forme e più interessato all’emozione trasmessa.

Apice di questa ricerca è il quadro La punizione di Marsia, dipinto tra il 1570 e il 1576 la cui crudezza è trasmessa grazie a tocchi di colore spessi ed espressivi. Questo quadro, insieme all’altrettanto cupo La pietà, è uno degli ultimi del pittore, che morì a causa della peste il 27 agosto 1576 senza lasciare allievi.

(Nella foto da Wikipedia: la casa natale di Tiziano a Pieve di Cadore, BL)

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