“Torta numero zero”: l’omaggio a Corrado Premuda in anteprima allo Studio Tommaseo

Trieste – Se è vero come recitava Ugo Foscolo che “Nessuno muore finché vive nel cuore di chi resta”, con “Torta numero zero”, tutti coloro che stimavano e vogliono bene  a Corrado Premuda, apprezzato scrittore e giornalista triestino, lo hanno voluto festeggiare ricordandolo nel giorno del suo cinquantesimo genetliaco.

Ad ospitare l’evento di “Torta numero zero”, Trieste Contemporanea in anteprima allo Studio Tommaseo, sabato 16 marzo alle 18 – in via del Monte 2/1 a Trieste – dove si terrà una lettura a cura di Alessandro Marinuzzi e Davide Rossi; frutto di un loro primo studio e adattamento tratto dal romanzo Prematurità di Premuda. A dar voce all’adattamento lo stesso Davide Rossi con Romina Colbasso, Veronica Dariol, Tommaso Sculin e la partecipazione straordinaria di Sara Alzetta.

“Prematurità”, primo romanzo di Corrado Premuda, ancora inedito in italiano, è una storia frammentaria, attraversata da una continua ricerca e da un’esplorazione delle relazioni umane nonché caratterizzata da un’indagine sulla propria personalità, una storia che parla del tentativo di trasformare le proprie intenzioni in scelte concrete.

A sperimentarsi nuovamente insieme, Alessandro Marinuzzi e Davide Rossi, in un sodalizio collaudato dalla messa in scena “Quell’anno di scuola”, tratto dal romanzo “Un anno di scuola” di Giani Stuparich; un adattamento teatrale a doppia firma, che per due stagioni ha fatto il sold-out, nella produzione del Teatro Stabile del Friuli Venezia Giulia e del Teatro Stabile del Veneto.

Abbiamo scambiato due parole con gli autori nella persona di Alessandro Marinuzzi .

Un atto creativo e di memoria, quello di “Torta numero zero”, dedicata a Corrado Premuda. Ci racconti.

Questa è solo una prima prova, un primo studio per sentire come potrebbe suonare ad alta voce, solo l’ipotetico inizio di un adattamento a puntate di “Prematurità”. Il primo romanzo di Corrado Premuda, ancora inedito in italiano – ma già pubblicato in una traduzione croata da una casa editrice di Zagabria. Uno studio preparatorio, insomma… o se vogliamo fare un gioco di parole che penso sarebbe piaciuto a Corrado e che sicuramente mi sarei divertito a condividere con lui, una “prova di Prematurità”…L’occasione è data dalla ricorrenza in questo mese, precisamente proprio sabato 16 marzo, del giorno del suo 50° compleanno.

Anche se lui fisicamente non è più tra noi, è rimasto nei ricordi di tante persone che lo hanno incontrato, conosciuto, frequentato, amato. Siamo una comunità riunita per ricordare una persona che ci è stata, che ci è tanto cara e che abbiamo apprezzato per le sue doti di vivacità intellettuale, di simpatia, di ironia, lievità, gentilezza nella vita di ogni giorno e nelle sue molteplici attività come scrittore, giornalista, insegnante, creatore di eventi, curatore di iniziative dedicate all’arte, alla cultura…

Come mai siete partiti proprio da questo testo?

Questo è un romanzo di cui ho seguito praticamente capitolo per capitolo tutta la genesi e la scrittura, ne abbiamo discusso insieme negli anni in cui lo scriveva, all’incirca più di 15 anni fa. Credo di essere stato praticamente sempre il primo suo lettore ogni volta che terminava un capitolo o un blocco di capitoli… E poi è un romanzo che parla di un compleanno di quelli fatidici, tondi, che fanno superare una soglia psicologica e che il festeggiando attende forse con un po’ d’ansia. Il protagonista del romanzo sta per compiere 30 anni e spesso s’interroga sulla sua vita, su quali siano le sue intenzioni per il futuro, è un’indagine su di sé, una ricerca di senso, del senso da dare alla propria vita, che coinvolge il lettore e che speriamo coinvolgerà in questo primo studio un po’ anche gli ascoltatori della lettura.

Ci sarà un sequel?

Davide Rossi e io stiamo studiando come e in quante puntate ridurre e adattare i 20 capitoli del romanzo. Il primo passo è questo: il romanzo è molto complesso e ha una forma frammentata, Davide e io dovremo scegliere quali tracce narrative mantenere e quale ritmo dare a questa nuova forma di adattamento e di narrazione.

Immagino Corrado seduto a guardarvi con il suo sguardo sornione, ironico, mai casuale e i suoi grandi occhi…cosa ti/vi direbbe per prima cosa dopo la performance?

Direbbe forse “Fantastico!” oppure “Pìmpulu Pàmpulu Parimpampù!” o qualcosa di simile, con la sua voce che sento ancora ridere di gioia e divertimento…

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