Troppo lunghe le code per i controlli antiterrorismo ai confini tra Slovenia e Croazia, UE ci ripensa

Trieste – Troppo lunghe le code ai confini tra Slovenia e Croazia: quest’ultima nazione ha chiesto ed ottenuto dal commissario europeo per le Migrazioni Dimitris Avramopulos di sospendere la prassi stringente nei controlli dei cittadini ai valichi

Ai confini tra la Slovenia e la Croazia si erano formate a ridosso del week end file di auto con tempi di attese di un’ora, due, spesso molto di più. Specie in vista della bella stagione, ciò rischiava di diventare un grosso svantaggio per il turismo diretto verso le spiagge croate.

Il nuovo protocollo era stato introdotto in seguito all’entrata in vigore delle nuove norme antiterrorismo stabilite dal Consiglio europeo che prevedono un eventuale inasprimento dei controlli per l’ingresso e l’uscita ai confini dell’area Schengen.

Le norme erano entrate in vigore venerdì 7 aprile e subito si erano verificati i primi disagi, aumentati nel fine settimana con le belle giornate di sole che hanno fatto venir voglia di mare.

Sono molti infatti i turisti, dal Friuli Venezia Giulia e non solo, che si recano nelle località costiere dell’Istria e del Quarnero anche soltanto per una giornata,

La Croazia è entrata nell’Ue nel luglio 2013 ma non fa parte dell’area Schengen.

Da allora la situazione era migliorata, con controlli rapidi, almeno per quanto riguardava i cittadini comunitari, limitati all’esibizione dei documenti personali. Le file ai confini si formavano solo nei weekend d’estate.

Le nuove norme imporrebbero che i documenti elettronici vadano scannerizzati, mentre per quelli cartacei occorre digitare i dati e ottenere risposta da tre banche dati: Repubblica slovena, Area Schengen e Interpol.

La salvaguardia dello sfoltimento dei flussi turistici ha prevalso stavolta sulla linea dura. Saranno invece intensificati i controlli mirati su determinate categorie di viaggiatori, su segnalazione delle Forze di Polizia.

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