100 chilometri di sentieri delle montagne friulane ripristinati grazie al lavoro degli Alpini

Udine – Un centinaio di chilometri di sentieri delle montagne friulane sono stati riaperti durante l’estate grazie agli interventi di manutenzione curati dalle Truppe Alpine.

Dalla zona di Collina di Forni Avoltri alla Val Dogna e all’area attorno a Cason di Lanza, una trentina di alpini con tre mezzi, per un totale di 270 ore distribuite nell’arco di 30 giornate, sono stati impegnati per lo sfalcio dell’erba, la sistemazione del fondo e dei segnavia, ma anche per la ricognizione di itinerari attrezzati con l’individuazione dei punti da ripristinare.

A conclusione dei lavori concordati tra il 3° Reggimento Artiglieria da Montagna e il Cai Friuli Venezia Giulia, sulla base degli accordi nazionali tra Club alpino italiano e lo Stato Maggiore dell’Esercito con la collaborazione dell’Associazione nazionale alpini, si è svolta il 4 settembre nella casermetta di Cason di Lanza una breve e sentita cerimonia con i rappresentanti dell’Esercito e del Cai regionale, alla presenza del presidente dell’ANA di Udine, Dante Soravito de Franceschi, del vicesindaco del Comune di Paularo, Albano Fabiani, e di componenti della locale sezione Cai di Ravascletto.

“Per noi artiglieri della Julia svolgere il servizio di ripristino dei sentieri insieme al Cai è stata un’opportunità di rendersi utili per il nostro territorio in un periodo difficile a causa dell’epidemia in corso, ma anche occasione per proseguire un percorso che ha riportato i nostri più giovani volontari, per lo più ventenni, dentro la storia delle nostre unità e del nostro Paese, lungo quei sentieri, oggi giornalmente frequentati da famiglie, escursionisti e turisti italiani e stranieri, che sono stati testimoni delle sanguinose vicende della Grande Guerra – ha ricordato il colonnello Romeo Tomassetti, comandante del 3° Reggimento Artiglieria da Montagna della “Julia” – la ‘montagna’ è scritta nel nome del nostro reggimento e nel motto in cui ci riconosciamo, quindi nel nostro Dna, è il nostro ambiente di riferimento. Vivere la montagna significa anche contribuire a renderla accessibile e fruibile, sentirsi parte, con le istituzioni e le organizzazioni come il Cai, del territorio che si condivide.”

Soddisfazione e gratitudine espresse dal Cai Fvg che attraverso la Commissione Giulio Carnica sentieri e rifugi e le sezioni gestisce i 4400 chilometri della rete sentieristica regionale.

“Graditissimo e provvidenziale, così mi sento di definire il ciclo di interventi ad opera delle Truppe alpine che hanno supportato significativamente il lavoro di manutenzione che impegna in via continuativa i nostri volontari e la commissione Giulio Carnica, quest’anno aggravato dal ritardo con cui è potuto partire a causa del lockdown – ha sottolineato il Presidente del Cai Fvg Silverio Giurgevich – il nostro auspicio è che la collaborazione avviata possa proseguire e consolidarsi in futuro.”

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