Con “8558 Hack” va in scena l’ultimo spettacolo della rassegna di teatro contemporaneo della Contrada al teatro dei Fabbri

Trieste – Nell’ambito delle proposte di teatro contemporaneo della Contrada al Teatro dei Fabbri andrà in scena venerdì 19 gennaio alle 20.30 l’ultimo spettacolo di questa mini rassegna: “8558 Hack”. La pièce si avvale della regia di Diana Höbel; sul palco Francesco Godina e la regista insceneranno la vita di Margherita Hack con le musiche originali dal vivo del duo Baby Gelido insieme al noto artista Paolo Cervi Kervischer al sax.

Margherita Hack è venuta a mancare il 29 giugno 2013, a 91 anni. Nel 1995 le è stato dedicato un asteroide col suo nome, “8558 HACK” per l’appunto. Come le stelle continuano ad inviarci la loro luce dopo essersi spente, la figura della Hack può continuare a farci da esempio, anche se non è più tra noi. Prima donna a capo di un Osservatorio Astronomico in Italia (dal 1964 al 1987 ha diretto l’Osservatorio di Trieste, facendolo diventare un punto di riferimento a livello internazionale), Margherita Hack, oltre ai suoi meriti scientifici, negli anni è diventata un modello: con la sua professionalità, coniugata ad un’indole giocosa, infondeva ottimismo; con l’autorevolezza del suo ruolo legittimava la possibilità di un pensiero autonomo ed originale.

La Hack continua ad affascinare ed incuriosisce non solo per il notevole contributo da studiosa e divulgatrice, ma anche perché è stata una donna libera. Libera di vivere coerentemente alle sue convinzioni, non sempre conformi a quelle della maggioranza delle persone: la sua scelta di non avere figli, per esempio, risulta trasgressiva perfino oggi, e ci ricorda che è possibile vivere rimanendo fedeli a se stessi ed esenti da condizionamenti. Grazie allo studio, all’impegno, al coraggio e ad una lieta determinazione, Margherita Hack è stata una donna che ha saputo farsi strada nella vita professionale ed ha realizzato le sue potenzialità di individuo. Ed è stata una donna che ha amato, ricambiata, tutta la vita. Un amore da romanzo: con Aldo si erano conosciuti da bambini, giocando insieme a guardie e ladri, lei aveva solo 11 anni, lui 13. Si sposarono nel 1944 e rimasero insieme fino a quando “Marga”, come la chiamava il marito, se ne andò.

8558 HACK è il racconto di una vita sostenuta da una fiducia contagiosa: non un ottuso ottimismo sulle magnifiche e progressive sorti dell’umanità, bensì la fiducia in se stessi e nella convinzione che la capacità unita all’applicazione porti sempre frutto. La nostra studiosa delle stelle è una figura che simbolicamente coniuga due tensioni; quella di guardare in su, in cielo, oltre il proprio orizzonte, verso mondi lontanissimi ancora inesplorati, e la possibilità di farlo non solo con lo strumento del poeta, ma con metodo scientifico: guardare le stelle, coi piedi ben piantati in terra.

Informazioni: 040.948471 /390613; contrada@contrada.itwww.contrada.it.

 

 

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