Gioco d’azzardo in FVG, la spesa è contenuta ma ci sono circa 22mila persone a rischio dipendenza
FVG – Il gioco d’azzardo continua a rappresentare un fenomeno crescente a livello nazionale, con cifre che ogni anno superano nuovi record. Secondo le stime elaborate dall’Ufficio comunicazione dell’Unsic (Unione Nazionale Sindacale Imprenditori e Coltivatori) sulla base di ricerche di enti e istituti specializzati e dati provenienti anche da Adm, Cgil, Cnr, Eurispes, Federconsumatori, Imco, Iss, Isscon, Istat, Libera e Nomisma, nel 2025 gli italiani hanno destinato complessivamente circa 170 miliardi di euro al gioco nelle sue diverse forme.
Una cifra pari al 7,2% del Pil nazionale, che tradotta pro capite significa quasi 2.800 euro a testa. La somma comprende non solo il gioco d’azzardo vero e proprio, ma anche lotterie, scommesse sportive e generiche, Bingo, giochi numerici come SuperEnalotto e Win for Life, oltre agli apparecchi presenti nei locali pubblici.
Gioco d’azzardo e pandemia
Il gioco d’azzardo, incluse le lotterie, è cresciuto significativamente dopo la pandemia di COVID-19, con un boom del settore online e un aumento della spesa. Dal 2019 al 2023, la spesa effettiva nel gioco d’azzardo è aumentata del 14,5%, mentre la raccolta totale è passata da circa 80 miliardi nel 2020 a 157,4 miliardi nel 2024, con una crescita annua media del 6,3% dal 2016. Il gioco online ha registrato un +128,6% post-pandemia, raggiungendo 82,1 miliardi nel 2023 (55,6% del totale), grazie alla digitalizzazione durante i lockdown, mentre il fisico è calato dell’8%. Circa 20,7 milioni di maggiorenni (quasi la metà) sono coinvolti, con il 20% dei giocatori che genera l’80% della domanda.
Una parte sempre più rilevante della spesa proviene dal gioco online, che sfiora i 100 miliardi di euro e vede in testa le scommesse sportive, il betting exchange e i giochi da casinò. Meno pesante, pur restando significativo, il volume generato nelle sale fisiche e nei punti vendita come bar e tabaccai, dove il “Gratta e vinci” continua ad attirare oltre metà dei giocatori. Complessivamente, circa 11,5 miliardi di euro rientrano allo Stato sotto forma di entrate fiscali.
In Friuli Venezia Giulia si gioca mediamente di meno
L’analisi dell’Unsic mette inoltre in luce la distribuzione geografica del fenomeno. Il Mezzogiorno, con Campania, Sicilia e Calabria, resta l’area dove si gioca di più. A queste si aggiungono alcune zone turistiche del Nord, come le aree del Garda, del Como e la riviera ligure, considerate ormai aree ad alta intensità di gioco. In termini di volumi assoluti, la Lombardia guida la classifica con 27 miliardi, seguita da Campania (22), Lazio (17), Sicilia (16), Puglia (12) ed Emilia Romagna (11). Se invece si guarda alla spesa pro capite, i campani risultano i più coinvolti, con abruzzesi, molisani, calabresi e siciliani a poca distanza, tutti oltre i tremila euro l’anno.
In questo contesto nazionale, il Friuli Venezia Giulia si distingue per valori più contenuti. Secondo i dati di Federconsumatori relativi al 2024, la spesa media pro capite per il gioco nei luoghi fisici è pari a 951 euro, ben al di sotto della media italiana di 1.563 euro. Anche l’indice dei conti di gioco online attivi si mantiene basso: 0,21 contro lo 0,34 nazionale.
Le ludopatie
A livello nazionale viene segnalata una crescita del 60% dei casi di azzardo patologico trattati nel 2024 rispetto al 2020, con rischi elevati per adolescenti e una “sindrome long Covid” di dipendenza digitale. Il gettito fiscale è stagnato (+1,8% dal 2019 al 2023) nonostante l’espansione, a causa della tassazione più bassa sull’online.
In Friuli Venezia Giulia, nonostante i numeri più moderati, il problema della dipendenza resta presente: in regione i ludopatici stimati sono circa 22mila, su una popolazione di poco superiore al milione di residenti. Una quota che conferma la necessità di mantenere alta l’attenzione sul tema, accompagnando la prevenzione con strumenti di supporto per chi sviluppa comportamenti problematici.

