Cabina di regia del venerdì sull’andamento del Covid in Italia: il FVG resta in zona gialla

Trieste – Il Friuli Venezia Giulia resta in zona gialla. Secondo quanto prevedono le nuove ordinanze che il Ministro della Salute, Roberto Speranza, sulla base dei dati e delle indicazioni della cabina di regia, ha firmato nel corso della giornata di venerì 7 maggio, nessuna regione in Italia è in area rossa.

Sono in area arancione le regioni Sicilia, Sardegna e Valle d’Aosta. Tutte le altre regioni e province autonome sono in area gialla.

Le ordinanze andranno in vigore a partire dal 10 maggio.

In Friuli Venezia Giulia gli spostamenti restano liberi nel territorio tra le 5 e le 22. La scuola è in presenza al 100% fino alle medie, dal 70% alle superiori. Possono restare aperti i ristoranti e i bar con consumo al tavolo esclusivamente all’aperto, anche a cena. Aperti anche teatri, cinema e musei.

Consentiti gli sport all’aperto, anche quelli di contatto.

Libertà di spostamento tra la nostra regione e quelle con lo stesso grado di rischio.

Secondo i dati del Ministero della Salute, l’incidenza è in lenta diminuzione ma ancora elevata per consentire sull’intero territorio nazionale una gestione basata sul contenimento ovvero sull’identificazione dei casi e sul tracciamento dei loro contatti.

Di conseguenza – è la raccomandazione – è necessario continuare a ridurre il numero di casi anche attraverso le misure di mitigazione volte a ridurre la possibilità di aggregazione interpersonale e proseguire la campagna vaccinale per raggiungere rapidamente elevate coperture nella popolazione.

Anche la pressione sui servizi ospedalieri è in diminuzione anche se resta ancora oltre la soglia critica in alcune Regioni/Province Autonome.

I dati mostrano, per la seconda settimana consecutiva, un lieve aumento della stima dell’indice di trasmissibilità Rt medio calcolato sui casi sintomatici, che tuttavia rimane al di sotto della soglia epidemica.

Il Ministero avverte anche che la ormai prevalente circolazione in Italia della variante B.1.1.7 (nota come variante inglese) e la presenza di altre varianti che possono eludere parzialmente la risposta immunitaria, richiede di continuare a mantenere particolare cautela e gradualità nella gestione dell’epidemia.

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