“Abbracciare il mare” la collettiva d’arte a tutela dell’ambiente marino ospitata in Sala Veruda a Trieste

Trieste – Si è inaugurate, mercoledì 13 aprile 2022 alle ore 18.30, nella sala  Veruda di Palazzo Costanzi la mostra d’arte internazionale “Abbracciare il mare”. Difenderlo, rispettarlo e salvaguardarlo”.

Rispondendo all’appello degli organizzatori della rassegna su  “Cosa possiamo fare? E’ troppo tardi?”  per tutelare l’ambiente marino, gli artisti coinvolti hanno risposto all’appello declinando l’espressività creativa con la loro cifra stilistica che va dalla pittura, alla fotografia, alla scultura, alle installazione e i video sono i linguaggi. Provenienti dall’ Italia, Austria, Croazia e Palestina hanno aderito  per esprimersi e sensibilizzare l’ inderogabile necessità di preservare il mare dall’aggressione dell’uomo. Una riflessione collettiva  sull’emergenza ambientale che coinvolge tutti e sollecita affinchè si prenda a cuore queste preoccupazioni e si sostenga  in modo concreto le organizzazioni italiane e straniere che stanno facendo tutto quello che possono per bloccare la distruzione continua della popolazione ittica e dei nostri meravigliosi mari e oceani.

Alle creazioni dei sedici artisti si sono affiancati gli elaborati presentati da alcuni studenti dello United World College dell’Adriatico di Duino coordinati dalla Prof.ssa L. Veglia e dell’Ist. Tecnico Grazia Deledda e Max Fabiani di Trieste coordinati dal Prof. A. Freni che testimoniano il coinvolgimento delle nuove generazioni in questa iniziativa di sensibilizzazione.

Nel Mediterraneo sono recentemente apparse oltre 250 specie aliene di cui il 68 % è ormai stabile lungo le nostre coste. E non tutte le specie hanno la capacità di convivere ‘pacificamente’ con le creature autoctone creando degli squilibri non sempre positivi. E che dire dei rifiuti? Con una media di 800 rifiuti ogni 100 metri, le nostre spiagge sono diventate delle piccole discariche. I rifiuti più abbondanti (60%) sono le posate usa e getta, le borse per la spesa, cannucce, bottiglie, cotton fioc e così via. In alcune aree, anche i rifiuti spiaggiati che derivano dalle attività di pesca e acquacoltura sono molto abbondanti. Fra questi le ‘reste’ – reti tubolari in plastica utilizzate per l’allevamento dei mitili – costituiscono un problema molto sentito soprattutto lungo le coste dell’Adriatico, il mare italiano dove la mitilicoltura è più diffusa. Inoltre, in profondità, gli attrezzi da pesca, persi accidentalmente o deliberatamente abbandonati hanno un impatto sugli ambienti profondi perché intrappolano gli organismi. In profondità, esistono le foreste di animali: spugne, gorgonie, coralli neri. Nei fondali italiani, dove si deposita più del 70% dei rifiuti marini, il 77% è costituito dalla plastica, con impatti drammatici sulla biodiversità e sulle risorse.

Dati che raccontano drammaticamente la situazione in cui viviamo e  che  gli organizzatori della mostra hanno illustrato alternandosi nella presentazione avvenuta all’esterno della Sala Veruda, sono intervenute Qing Yue e Franco Rosso, Presidente e Vicepresidente di Art Projects Association, nonché Edoardo Nattelli – General Director di Mare Nordest di Trieste  e Ferdinand Goetz – Direttore di Deutschvilla Museum – Austria. La poetessa bulgara Liliya Radoeva Destradi ha chiuso la presentazione con una sua poesia dedicata al mare.

“La Mostra é una preghiera e una richiesta d’aiuto pronunciate al posto di queste creature che non parlano il nostro linguaggio, ma che vivono, nascono, sentono e soffrono come noi”; gli artisti coinvolti per l’Italia sono Giuliana Balbi, Patrizia Bigarella, Raffaella Busdon e Annamaria Castellan, Jasna Merkù, Qing Yue , Gianpiero Manca e Antonio Freni; per la Croazia Martina Cernetic e Bruno Paladin; per l’Austria Alexander Fasekasch e Ferdinand Goetz.

La Rassegna è stata promossa dall’Associazione triestina Art Projects Association e organizzata dalla stessa in collaborazione con l’Assessorato alle Politiche della Cultura e del Turismo del Comune di Trieste.

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