Aggrediscono in quattro il datore di lavoro e fanno resistenza agli agenti di Polizia: arrestati

Pordenone – Si è conclusa con l’arresto di quattro giovani di cittadinanza straniera il pronto intervento di una Squadra Volante di Polizia sul teatro di un’aggressione avvenuta in pieno centro di Pordenone nella serata del 24 febbraio. Le accuse sono quelle di resistenza e lesioni a pubblico ufficiale, danneggiamento e rapina.

I fatti

Verso le ore 21.00 della serata di mercoledì 24 febbraio è giunta alla Sala Operativa della Questura una segnalazione da parte di un cittadino relativa ad una violenta lite tra più persone a Pordenone, in via S. Caterina, nelle vicinanze di un “Kebab”.

Gli agenti delle volanti giunti sul posto hanno sorpreso un gruppetto di giovani che inseguivano una persona e una volta raggiuntala iniziavano a colpirla con calci e pugni.

Immediatamente gli agenti hanno tentato di calmare gli animi sottraendo l’aggredito dalle violenze dei quattro aggressori, mettendolo nella “Volante”.

Ciò nonostante i quattro hanno iniziato ad inveire verbalmente contro i polizotti, tanto da rendere necessario l’invio di altre due pattuglie dell’U.P.G.S.P. per gestire la situazione.

All’atto di procedere all’identificazione delle persone coinvolte nella lite il gruppetto invece ha circondato l’auto della Polizia sulla quale era stato caricato l’aggredito.

In particolare due giovani cercavano con calci e pugni di aprire la portiera posteriore della “Volante”, per tirare fuori la loro vittima, danneggiando la carrozzeria dell’autovettura.

Visto il degenerare della situazione, i poliziotti hanno usato lo spray al peperoncino in dotazione per interrompere la violenta aggressione del gruppo di esagitati.

Tutti sono stati accompagnati negli Uffici della Questura, dove gli aggressori risultavano essere tre cittadini afghani ed uno pakistano, di età compresa tra i 23 e i 27 anni, titolari di permesso di soggiorno per asilo politico e protezione sussidiaria e risultati essere gravati a vario tutolo da precedenti di polizia per reati in materia di stupefacenti,  estorsione, rapina e ricettazione.

Gli stessi, giunti in Questura, proseguivano con le loro intemperanze, denudandosi, sputando per terra, dileggiando e denigrando i poliziotti.

La Polizia ha accertato che l’aggredito è un 45enne pordenonese, datore di lavoro dei quattro, i quali rivendicando il pagamento di compensi lavorativi non ancora corrisposti, avevano rintracciato in via Santa Caterina il titolare, circondandolo e prendendolo a pugni.

A seguito delle violenze subite, all’aggredito è stata diagnosticata una prognosi di giorni 5 per contusioni al fianco ed agli arti inferiori. Anche due poliziotti della “Volante” sono dovuti ricorrere alle cure del Pronto soccorso ove venivano refertati 5 giorni di prognosi per contusioni post traumatiche alla spalla ed agli arti superiori.

Nel prosieguo delle indagini la Polizia ha accertato che uno dei quattro aggressori avesse rapinato il cellulare al datore di lavoro.

Sussistendo, quindi, la flagranza a vario titolo dei reati di rapina, resistenza e lesioni a Pubblico Ufficiale, danneggiamento aggravato, i quattro cittadini stranieri sono stati tratti in arresto e posti a  disposizione del Pubblico Ministero di turno per la celebrazione del rito per direttissima previsto per la giornata di giovedì 25 febbraio. Due dei denunciati sono stati associati presso la locale Casa Circondariale e due sono stati trattenuti presso le camere di sicurezza della Questura.

Nel contempo, l’Ufficio Immigrazione della Questura di Pordenone ha avviato le procedure di revoca del permesso di soggiorno come disposto dal Questore della Provincia di Pordenone Marco Odorisio, stante la gravità dell’accaduto nel contesto di un tentativo di linciaggio e violenta ostilità contro gli agenti di Polizia connotata da una condotta denigratoria e di disprezzo verso gli agenti continuata anche negli Uffici della Questura.

Il Questore ha quindi espresso il proprio ringraziamento e la propria riconoscenza agli agenti delle 3 Volanti, “per aver saputo gestire con grande professionalità una situazione particolarmente complessa, salvaguardando non solo l’incolumità propria e dell’aggredito, ma anche quella degli stessi aggressori, le cui condotte violente e provocatorie sono proseguite anche negli Uffici della Questura, dileggiando e denigrando quanti quotidianamente sono al servizio della comunità e di tutte le persone”.

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