Aggressioni ai sanitari a Trieste e Udine. Guardia medica subisce tentativo di strangolamento

FVG – Due aggressioni ai danni di sanitari nel giro di due giorni. Grave episodio a Udine dove una giovane dottoressa ha subito un tentativo di strangolamento.

La prima aggressione è avvenuta lo scorso venerdì 6 gennaio al Centro di salute mentale di via Gambini di Trieste dove un infermiere è stato picchiato da un utente al quale chiedeva d’attendere il passaggio di consegne prima di conferire con gli operatori.

Il secondo e più grave episodio si è verificato invece sabato 7 gennaio presso la guardia medica del presidio ospedaliero Gervasutta di Udine.

Qui sono state aggredite due sanitarie, una specializzanda di 28 anni che ha subito un principio di strangolamento e la sua collega che era intervenuta in suo aiuto.

Un giovane pachistano, entrato in ambulatorio accompagnato da un altro cittadino straniero, ha chiesto una medicazione. Dopo aver ricevuto le cure richieste è stato invitato a recarsi in pronto soccorso per alcuni approfondimenti diagnostici.

In seguito all’invito a lasciare il presidio, l’accompagnatore ha dapprima minacciato la dottoressa e, quindi, le ha messo le mani al collo tentando di strangolarla prima di darsi alla fuga, dopo che la collega è prontamente intervenuta per difenderla.

Il giovane è stato subito fermato dai carabinieri, accorsi poco dopo la richiesta di aiuto, mentre l’aggressore è stato fermato successivamente e denunciato.

“Chiediamo più tutela nello svolgimento del nostro lavoro – è l’appello lanciato sui social dalle due dottoresse in servizio sabato sera -. Non è possibile che un medico nell’esercizio delle proprie funzioni venga aggredito per aver invitato un paziente, dopo avergli prestato le cure ritenute opportune, a recarsi in Pronto soccorso nel suo interesse; non è ammissibile rischiare la propria vita sul posto di lavoro perché non si è abbastanza tutelati, perché spesso il medico di continuità assistenziale viene considerato un medico di serie B”.

Solidarietà alle dottoresse è stata espressa dal sindacato autonomo dei medici Snami che da tempo denuncia il problema della sicurezza dei lavoratori del settore.

“Sono profondamente indignato – ha affermato in un tweet il vicepresidente del Friuli Venezia Giulia con delega alla Salute, Riccardo Riccardi – la violenza e l’intimidazione che ha dovuto affrontare” la giovane medico specializzanda “sono inammissibili e non devono essere tollerate in nessuna forma”.

ASUGI intanto ha comunicato di aver raddoppiato il servizio di vigilanza presso il Pronto soccorso dell’Ospedale di Cattinara.

 

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