Al momento accantonata l’ipotesi della costruzione di una nuova acciaieria a San Giorgio di Nogaro

San Giorgio di Nogaro (Ud) – Al momento sembrerebbe accantonata l’ipotesi della costruzione di una nuova acciaieria nel sito industriale di San Giorgio di Nogaro.

È quanto emerge da una intervista rilasciata lo scorso 6 settembre da Gianpietro Benedetti, presidente del Gruppo Danieli di Buttrio (Ud) al magazine “MoltoEconomia”, in cui ha parlato delle acciaierie “green” e del progetto per insediare in Italia un’acciaieria della Metinvest di Kyev (Ucraina), da realizzarsi in partnership con la stessa Danieli.

L’intervista

“Anche Zelenski ha parlato con Meloni di questo progetto per una acciaieria di Metinvest in un luogo dove ci sia uno sbocco di mercato ragionevole. – Riferisce Benedetti nell’intervista. – E questo impianto in Italia potrebbe essere una pietra miliare per la ricostruzione dell’Ucraina. Certo, la scelta di Porto Nogaro avrebbe potuto mantenere in Friuli i benefici economici del progetto. Ora la nostra attenzione è su un altro sito in Italia, una terza possibilità è in un altro Paese europeo”.

Il presidente di Danieli ha ricordato con disappunto le proteste degli amministratori locali e delle associazioni ambientali, affermando che “Metinvest ha deciso di fare la fabbrica solo un mese fa” ma “non ha ancora deciso dove. Nel frattempo da un anno in Friuli, dove nell’area industriale di San Giorgio di Nogaro c’è una delle zone ideali per ospitare questa acciaieria supermoderna e a impatto ‘zero’, è iniziato un ‘bombardamento’ ideologico preventivo – ha detto Benedetti – non partito dalla gente ma da un gruppetto che consapevolmente ha organizzato assemblee pubbliche in cui hanno raccontato un sacco di frottole”. “Frottole – ha spiegato ancora – perché non avevano nessun dato. Li abbiamo noi solo adesso”.

“Con Metinvest avevamo fin da subito deciso di valutare tre localizzazioni per il Digital Green Steel Project. Puntare su un unico sito sarebbe stato un errore. Tuttavia – conclude – avere un impianto ultramoderno a 40 chilometri dalla nostra sede con tecnologia al top sarebbe stato un plus per Danieli, e avrebbe rappresentato il 16% del Pil del Friuli e l’8% del Pil regionale”.

Le ragioni degli oppositori del progetto

Queste le ragioni di sindaci e Legambiente: 70 ha di campagna da occupare, 2 milioni di tonnellate di acciaio da produrre ogni anno (come mezza Taranto e forse più), un canale d’accesso da approfondire e rettificare per molti chilometri, scavando milioni di mc di fondale attraverso la laguna fino a molti km in mare aperto, l’ingressione e intrusione del mare facilitata dal dragaggio profondo, la movimentazione di sabbie e fanghi inquinati da piombo e cromo esavalente, l’impatto su un sito Ramsar e Natura 2000 tra i più delicati ed importanti in Italia ed in Europa, la necessità di enormi quantità di energia che non potrà mai essere green.

Link utili per saperne di più

Leggi l’intervista su MoltoEconomia: https://www.moltoeconomia.it/gianpietro-benedetti-presidente-del-gruppo-danieli-green-e-on-demand-la-tecnologia-forgia-lacciaio-del-futuro/

Ne avevamo parlato lo scorso 17 agosto: https://www.ilfriuliveneziagiulia.it/acciaieria-a-san-giorgio-di-nogaro-allarme-di-legambiente-per-atto-di-forza-del-governo/

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