Approvata la Manovra Estiva 2025: 1,2 miliardi per lo sviluppo del Friuli Venezia Giulia
Trieste – Il Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia, presieduto da Mauro Bordin, alle ore 1.26 del mattino di venerdì 25 luglio ha approvato a maggioranza (28 sì del Centrodestra, 18 no delle Opposizioni e l’astensione di Marko Pisani, Ssk) la manovra di bilancio estivo, il cosiddetto assestamento, che ha riversato sul territorio 1,2 miliardi di euro, risultando così la seconda manovra più ricca di sempre dopo quella dello scorso anno che aveva superato il miliardo e 300 milioni.
La parte più consistente è andata alle Infrastrutture con 284 milioni, seguita da Attività produttive (incluso il Turismo) con 239 e Autonomie locali con 193. A seguire, Risorse agroalimentari e forestali 89, Ambiente 86, Cultura e Sport 83, Salute 69, Finanze e Spese di gestione 61, Patrimonio e Demanio 47, Protezione civile 30, Famiglia, Istruzione e Lavoro 24.
Al termine di tre giornate di lavori, con oltre 30 ore d’Aula, il testo del disegno di legge 57 uscito dalle Commissioni è stato integrato con circa mille emendamenti di modifica.
Di seguito, i principali capitoli di spesa per settore.
Imprese, energia e agricoltura
Uno dei capitoli più corposi riguarda le attività produttive: oltre 230 milioni di euro sono destinati a sostenere le aziende regionali. I fondi serviranno, tra le altre cose, a finanziare l’acquisto di nuovi macchinari, la transizione digitale, impianti fotovoltaici e altri investimenti per innovare e rendere più competitive le imprese.
Vengono stanziate risorse anche per i consorzi industriali del territorio, come il Cosef (Consorzio di sviluppo economico del Friuli) e il Nip di Maniago, che potranno così rafforzare i propri servizi e attrarre nuovi investimenti.
Per l’agricoltura sono previsti quasi 90 milioni di euro. I soldi andranno in parte al fondo di rotazione per il credito agevolato, ma anche alla realizzazione di impianti fotovoltaici in ambito agricolo, alla fertirrigazione e a nuovi progetti per agriturismi e multifunzionalità delle imprese rurali.
Ambiente, bonifiche e carburanti
Alla voce ambiente ed energia sono destinate diverse decine di milioni di euro. Tra gli interventi previsti ci sono lavori contro il dissesto idrogeologico, nuove bonifiche ambientali, il sostegno alla nascita di comunità energetiche rinnovabili e il potenziamento dello sconto carburanti per i cittadini residenti.
Trasporti e infrastrutture
Quasi 300 milioni di euro andranno alle infrastrutture. Tra le opere principali, si segnala il completamento della Tangenziale sud di Udine, il rinnovo del parco mezzi per il trasporto pubblico, l’acquisto di nuovi treni e il miglioramento di diverse stazioni ferroviarie.
I fondi serviranno anche a recuperare edifici scolastici in stato di degrado e immobili di valore storico.
Sanità e sociale
Sul fronte della sanità e del sociale, la manovra prevede incentivi per la formazione degli infermieri, finanziamenti per le terapie oncologiche, il rafforzamento della telemedicina e dei fondi per la disabilità.
È previsto anche un sostegno all’inclusione abitativa e l’ammodernamento di alcune strutture sanitarie. Le opposizioni hanno giudicato insufficienti queste risorse, ma la Giunta ha difeso la scelta, spiegando che gli investimenti saranno completati nella legge di bilancio autunnale.
Scuola e università
Nel campo dell’istruzione, si finanziano borse di studio per studenti universitari, fondi per i conservatori musicali e interventi sugli edifici scolastici.
Il pacchetto comprende anche iniziative per favorire il diritto allo studio e per il miglioramento dei servizi legati alla vita scolastica e accademica.
Lavoro e assunzioni
Sono previsti 24 milioni di euro per politiche del lavoro. Le risorse serviranno a incentivare nuove assunzioni, la stabilizzazione dei precari e il reinserimento di persone disoccupate.
Viene anche avviato un programma sperimentale per il reclutamento di personale qualificato dall’estero, con l’obiettivo di colmare la carenza di lavoratori in alcuni settori chiave.
Cultura e sport
Alla cultura vanno circa 100 milioni di euro. Una parte importante di questi fondi è legata alla preparazione di Pordenone Capitale italiana della cultura 2027, un evento che la Regione intende sostenere con parecchie risorse.
Sono inoltre previsti interventi per valorizzare Villa Manin, i giardini storici, i musei e i siti Unesco. Sul versante sportivo, vengono finanziati progetti di riqualificazione degli impianti esistenti in tutto il territorio regionale.
Comuni, edilizia pubblica e comunicazione
Quasi 200 milioni vengono trasferiti agli enti locali per progetti già in corso o di prossima attivazione. Tra questi c’è la Cittadella dello sport e della salute di Trieste, uno dei più grandi interventi in programma.
Sono previsti anche fondi per il patrimonio pubblico, come il miglioramento della rete telefonica mobile, la manutenzione degli immobili regionali e nuove iniziative in ambito di edilizia residenziale pubblica.
Infine, una parte dei fondi è destinata a Friulia, la finanziaria regionale, e al pluralismo dell’informazione, con il sostegno a emittenti e testate locali.
Le critiche delle opposizioni
Tutte le forze di opposizione hanno espresso critiche, pur con sfumature diverse. Per il centrosinistra, si tratta di una manovra con pochi interventi strutturali e troppi fondi destinati a opere pubbliche già note.
Secondo il Movimento 5 Stelle, mancano scelte forti sul fronte ambientale e sociale. Il Patto per l’Autonomia ha contestato il finanziamento di nuove piste da sci nonostante il cambiamento climatico in corso. Alleanza Verdi e Sinistra ha parlato di una distribuzione poco equa delle risorse.
Diverse voci hanno anche segnalato il rischio che molti Comuni non riescano a spendere per tempo i fondi ricevuti, portando a nuovi avanzi inutilizzati.
In sintesi
La manovra estiva appena approvata è la più ricca degli ultimi anni. L’effettivo impatto su cittadini, imprese e ambiente dipenderà non solo dalla quantità di risorse stanziate, ma dalla capacità di trasformarle in opere, servizi e opportunità reali per il territorio.
Ora si attendono i regolamenti attuativi per i singoli interventi e sarà importante verificare se i fondi arriveranno davvero dove servono.