Bando Restauro 2025 della Fondazione Friuli, 500mila euro per salvaguardare il patrimonio culturale del Friuli Venezia Giulia
Udine – La Fondazione Friuli rilancia il suo impegno per la tutela e la valorizzazione del patrimonio storico-artistico del territorio con l’ottava edizione del Bando Restauro, realizzato in collaborazione con Intesa Sanpaolo. L’iniziativa mette a disposizione 500mila euro per interventi di recupero su beni di particolare rilevanza culturale e su strutture destinate a centri di aggregazione sociale.
La presentazione del bando si è svolta a Udine, presso Palazzo Antonini-Stringher, alla presenza del presidente della Fondazione Friuli, Giuseppe Morandini, della soprintendente Valentina Minosi e del vicepresidente della Regione e assessore alla Cultura Mario Anzil.
Più di 1.100 interventi di recupero in trent’anni
Dal 1992, il sostegno della Fondazione ha permesso di realizzare oltre 1.100 interventi di restauro, mentre negli ultimi sette anni, grazie anche alla collaborazione con Intesa Sanpaolo, sono stati attivati progetti per un valore complessivo di 22,4 milioni di euro.
“Dal 2018 a oggi, la Fondazione ha stanziato quasi 3 milioni di euro per il recupero del nostro patrimonio storico, artistico e culturale, generando un effetto moltiplicatore di otto volte, grazie al coinvolgimento di enti pubblici e privati” – ha dichiarato Morandini – “Un modello virtuoso che consente di dare un futuro al nostro passato”.
Dal restauro alla riqualificazione di spazi pubblici
Nel corso degli anni, il bando ha assunto un ruolo sempre più ampio, non solo nella tutela di opere d’arte, ma anche nel recupero di edifici e spazi inutilizzati destinati a nuove funzioni sociali e culturali. Un esempio concreto è il progetto dell’associazione Oplon, che ha trasformato una casa colonica immersa in un bosco di quattro ettari, sulle pendici del monte Ropa-Buffon, in un polo culturale e turistico. “L’obiettivo – ha spiegato la presidente Camilla Vignaduzzi – è rimettere questa vallata sulla mappa del turismo culturale regionale e oltre”.
Chi può partecipare e come
Il bando è aperto a enti pubblici, istituzioni culturali, enti religiosi, fondazioni e associazioni senza scopo di lucro. Per il recupero di centri di aggregazione sociale, possono presentare domanda anche le associazioni iscritte nel Registro regionale del volontariato, APS e ONLUS.
Gli interventi dovranno riguardare beni situati nelle province di Udine e Pordenone. Le domande, corredate dall’eventuale nulla osta della Soprintendenza per i beni artistici, devono essere presentate entro il 27 marzo 2025. I lavori dovranno iniziare entro un anno dalla notifica del contributo e concludersi entro 18 mesi.
Un impegno condiviso per il futuro della cultura
Il sostegno di Intesa Sanpaolo al progetto è stato ribadito da Francesca Nieddu, direttore regionale Veneto Est e Friuli Venezia Giulia: “Siamo la banca di riferimento per la crescita economica, sociale e culturale del territorio e il nostro ruolo attivo nella tutela e promozione delle opere d’arte ne è una dimostrazione”.
Anche la Regione Friuli Venezia Giulia riconosce il valore dell’iniziativa. “Questa edizione conferma ancora una volta l’importanza della collaborazione tra pubblico e privato per la salvaguardia del nostro patrimonio” – ha concluso Mario Anzil – “Grazie a questo bando, possiamo restituire nuova vita a beni di straordinario valore storico e culturale, preservando le radici e l’identità della nostra comunità”.