Chiusura dello stabilimento Wartsila: la Regione contro la procedura di delocalizzazione

Pordenone – Il ricorso presentato dalla Regione Friuli Venezia Giulia lo scorso 3 settembre contesta la carenza di alcuni elementi della procedura avviata da Wartsila per giungere alla chiusura della produzione e ai conseguenti licenziamenti.

Il ricorso è anche finalizzato a porre in dubbio la costituzionalità della norma in materia di procedure di delocalizzazione.

Lo fa sapere in una nota l’assessore regionale al Lavoro Alessia Rosolen, riferendosi al provvedimento che l’Amministrazione regionale ha depositato sabato scorso per contrastare le intenzioni della società riguardo allo stabilimento di San Dorligo della Valle.

La Regione contesta la procedura avviata, ma soprattutto il comportamento di Wartsila che potrebbe costituire un grave precedente per tutti i processi di delocalizzazione che dovessero essere messi in atto da qui in avanti in Italia.

Dal primo giorno in cui c’è stato l’annuncio dello stop agli impianti di Bagnoli della Rosandra, la Regione Friuli Venezia Giulia ha chiesto alla società multinazionale il ritiro della procedura rispetto alla delocalizzazione produttiva e al licenziamento di 451 persone.

La richiesta è stata avanzata alla vigilia del prossimo incontro al ministero dello Sviluppo economico chiesto dal Governatore della Regione e previsto per mercoledì 7 settembre.

L’obiettivo della Regione è la difesa del territorio e la difesa della capacità competitiva italiana. Oltre che la tutela del valore del lavoro a livello europeo.

Il ricorso presentato dalla Regione rappresenta una novità assoluta a livello nazionale nell’ambito delle procedure di delocalizzazione delle grandi imprese e contesta da un punto di vista procedurale la scelta di Wartsila e, dal punto di vista normativo, la costituzionalità della stessa procedura.

Per la prima volta in sede giurisdizionale la Regione avvia direttamente un’azione volta a tutelare il lavoro in tutte le sue forme ed applicazioni.

Sempre facendo riferimento al ricorso depositato dalla Regione, Rosolen ha evidenziato come l’iter procedurale avviato da Wartsila abbia violato il diritto all’informazione della Regione Friuli Venezia Giulia.

La procedura così come è attualmente in essere impedisce di fatto di praticare tutte le prerogative a difesa dei livelli occupazionali e produttivi del territorio regionale in cui l’impresa è insediata.

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