Convegno di Legambiente sulla tempesta Vaia: quale futuro per i nostri boschi?

Pordenone – La tempesta Vaia è stata l’evento più distruttivo mai registrato nelle foreste italiane. Tra le aree maggiormente colpite c’è stato anche il Friuli, insieme alle Province di Trento e Bolzano, al Veneto e in parte alla Lombardia.

Per fare il punto sul futuro del patrimonio boschivo nella nostra regione, Legambiente FVG e la sezione del Club Alpino Italiano di Pordenone hanno organizzato, per la mattina di sabato 16 marzo, dalle 9.30 alle 13, presso la sala consiliare ex Provincia in Largo San Giorgio, un convegno con contributi scientifici e testimonianze dalla Valcellina e Val Cimoliana. L’ingresso è libero fino a esaurimento posti.

Ad aprire i lavori sarà l’oceanografo del CNR Sandro Carniel, che spiegherà quali possono essere le conseguenze di un mare più caldo, nel contesto del cambiamento climatico in atto, e come questo può aver influito sull’intensità della tempesta Vaia di fine ottobre scorso. Carniel è autore del libro “Oceani. Il futuro scritto nell’acqua”, uscito per Hoepli nel 2017.

A seguire, Giorgio Alberti, forestale dell’Università di Udine, illustrerà l’impatto sulle foreste e sui servizi ecosistemici della tempesta Vaia in Friuli. Delle conseguenze per la biodiversità parlerà invece il botanico di fama internazionale Cesare Lasen, membro del Comitato scientifico della Fondazione Dolomiti Unesco. Di fronte alla devastazione, si profilano sfide e opportunità per la filiera del legno: sarà questo il tema della relazione di Maria Cristina d’Orlando, forestale e presidente di PEFC Italia, ente che si occupa della certificazione forestale.

Dopo una prima parte generale, Marica Freschi presenterà il caso della Val Cimoliana, dove l’alluvione di fine ottobre ha cancellato buona parte della strada per il Rifugio Pordenone, di proprietà della sezione CAI cittadina. Freschi, oltre a essere gestrice del Rifugio, è istruttrice nazionale di alpinismo del CAI e operatrice del Soccorso Alpino.

Per Legambiente FVG, Martina Bellucci spiegherà come i cittadini possono osservare e contribuire alla tutela del territorio, anche attraverso le azioni di citizen science promosse dal progetto nazionale di Legambiente “Volontari per natura”.

Infine Marco Tinor, titolare dell’Azienda Agricola Pian dei Tass a Barcis, porterà la sua esperienza di imprenditore in difficoltà.

L’evento è patrocinato dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia, dal Comune di Pordenone, dal Parco delle Dolomiti Friulane, dall’UTI delle Valli e Dolomiti Friulane, dal Comitato scientifico e dalla Commissione Tutela Ambiente Montano del CAI Veneto e FVG.

I numeri della tempesta

In totale, secondo il report ufficiale della Direzione Foreste del Ministero per le Politiche Agricole, Alimentari, Forestali e del Turismo, i danni al patrimonio boschivo ammontano a circa 923 milioni di euro e la superficie più gravemente colpita si estende per 42.500 ettari: qui si sono schiantati pressoché tutti gli alberi, con 8,6 milioni di metri cubi di legname morto.

Una superficie simile è stata interessata da danni parziali e si stima che, complessivamente, i metri cubi di legname abbattuti siano più di 13 milioni. Con la primavera alle porte, i boschi sopravvissuti sono minacciati dagli insetti scolitidi, che proliferano grazie al legno morto, dove depongono le larve, e da qui possono attaccare le foreste vicine, soprattutto se fa caldo.

Qui il programma:

 

info:
pordenone@legambientefvg.it
info@cai.pordenone.it

 

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