Corpo ritrovato appeso al parapetto della grande viabilità, autopsia esclude intervento di terzi

Trieste – Il Procuratore della Repubblica Antonio De Nicolo, in seguito alle risultanze dell’autopsia, ha pubblicato martedì 10 ottobre una nota informativa in relazione al rinvenimento, avvenuto il 24 settembre scorso, del cadavere del cittadino iraniano Kamran Biria, appeso al parapetto di protezione posto dietro al guardrail sulla Grande Viabilità Triestina.

L’evento aveva suscitato forte scalpore presso la cittadinanza per il sospetto, diffuso tramite i mezzi di informazione locali, che si trattasse di un delitto di particolare efferatezza.

La Procura della Repubblica di Trieste – si legge nel comunicato – rende noto che ieri è stata eseguita l’autopsia da parte del collegio di consulenti nominati dal pubblico ministero che dirige le indagini, Sostituto Procuratore dott.ssa Maddalena Chergia.

Le conclusioni dell’indagine autoptica sono testualmente le seguenti: “L’esperimento settorio ha consentito di attribuire le cause della morte ad asfissia meccanica da impiccamento e di escludere altre lesioni traumatiche riferibili all’azione di terzi.

Nel corso dell’esame autoptico si è proceduto ai prelievi di organi e tessuti per i successivi esami istologici e al prelievo di campione ematico da vena cava inferiore”. Sulla base di tali conclusioni il pubblico ministero ha emesso il nulla osta per la sepoltura della salma.

L’elaborato degli esperti medico-legali verrà ovviamente redatto solo dopo l’acquisizione degli esiti dei previsti esami istologici.

Peraltro – conclude la Procura – sulla base delle conclusioni sopra riportate è possibile fin d’ora escludere la riconducibilità della causa della morte all’azione violenta di terze persone, come era stato invece incautamente e fantasiosamente affermato nell’immediatezza del rinvenimento del corpo del cittadino straniero.

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