Covid-19, in FVG sale la percentuale di tamponi positivi. Rt a 1,6. Giornate decisive per mantenere il controllo

FVG – Situazione Covid-19 lunedì 9 novembre: in Friuli Venezia Giulia su 2.324 tamponi eseguiti sono stati rilevati 320 nuovi contagi, con una percentuale pari al 13,77%, superiore a quella del giorno precedente (11,23%), ma inferiore a quella delle regioni in zona rossa, che va oltre il 20%.

I casi attuali di infezione sono 7.929. Un paziente in più è in cura in terapia intensiva (sono 46 in tutto). 319 malati di Covid-19 sono ricoverati in altri reparti, anche qui il dato è in aumento: domenica 8 novembre erano 301.

Il tasso di contagiosità Rt nella settimana dal 26 ottobre al 1° novembre è salito a 1,6. La settimana precedente era 1,5 (dato: report settimanale Iss-ministero della Salute).

Purtroppo si registrano altre cinque vittime del virus: si tratta di 3 donne tutte decedute in ospedale (una di 85 anni di Trieste, una di 73 anni di Buttrio e una di 44 di Gorizia, già paziente oncologica, giunta in ospedale in condizioni critiche) e 2 uomini (uno di 97 anni di Moruzzo e uno di 78 anni di Udine) entrambi deceduti in ospedale.

Le percentuali attuali di ricoverati in confronto a marzo/aprile

I dati sui ricoveri e sulle terapie intensive sono in aumento ma la percentuale di persone contagiate che finisce in ospedale non è assolutamente paragonabile a quella della prima fase della pandemia, cioè quella di marzo/aprile.

Nella giornata in cui il numero dei ricoverati era massimo, cioè il 29 marzo scorso (236 ricoverati in altri reparti, pari al 20% dei positivi e 60 in terapia intensiva, pari al 5%) il totale dei positivi era pari a 1141. Oggi 9 novembre i positivi sono 7929; la percentuale di ricoverati in altri reparti è pari al 4% e quella dei ricoverati in terapia intensiva è lo 0,5%.

Lo stesso vale per i decessi: il 29 marzo si contavano 11 vittime del virus, pari allo 0,9%; il 9 novembre si contano 5 vittime su 7929 persone positive, pari allo 0,06%.

Ci sono quindi molte più persone malate, ma la maggior parte di loro – il 94% – è in isolamento a casa, con sintomi per la maggior parte paragonabili a quelli di una forte influenza.

Ciò non vuol dire che si può abbassare la guardia. In numero assoluto i ricoveri sono maggiori di quelli di marzo/aprile, specialmente quelli non in terapia intensiva. Se i contagi corrono sarà inevitabile uno stress delle strutture ospedaliere.

La Protezione Civile sta già preparandosi a gestire una massa di positivi in quarantena tramite il coinvolgimento delle strutture alberghiere: ha pubblicato un avviso.

Un esperimento in tal senso viene dalla capitale. A Roma, presso l’hotel Sheraton, sono state allestite stanze per i pazienti positivi in quarantena. Quaranta le persone che vi sono attualmente ricoverate.

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