Da oggi in vendita il nuovo calendario della Società Ginnastica Triestina con le tavole illustrate di Paola Ramella

Trieste – Si è presentato oggi venerdì 3 dicembre, il calendario della Società Ginnastica Triestina, illustrato dall’artista Paola Ramella.

“L’intento con cui abbiamo prodotto quest’anno il calendario della Società Ginnastica Triestina, non è stato, solo quello di celebrare come ogni anno un appuntamento oramai consolidato con i triestini e con la città, ma anche quello di sostenere e dar vita, con i fondi raccolti sottratte le spese, alla futura Fondazione della Ginnastica Triestina 1863”, così ci ha dichiarato Massimo Varrecchia presidente della Società. Abbiamo stampato per ora 1.000 copie che verranno venduti ad 8€. Il ricavato, sottratte le spese, verrà accantonato per la realizzazione della “Fondazione Ginnastica Triestina 1863″ Conclude:” Quest’anno ho voluto sostituire le fotografie con le immagini realizzate dall’artista Paola Ramella, perché sa ben cogliere con sensibilità e cura la dimensione visiva cittadina, facendo dialogare monumenti cittadini e discipline sportive che contraddistinguono la mission di SGT ”

A farci da guida alla scoperta del percorso realizzativo del calendario, la stessa autrice Paola Ramella che ha dialogato con noi.

Ci racconti la genesi del calendario 2022 targato Ginnastica Triestina?

Il lavoro del calendario realizzato da me parte da un’iniziativa del presidente della Ginnastica Triestina Massimo Varrecchia e si compone di dodici discipline sportive che rappresentano l’offerta dei corsi insegnati presso la sede della Società.

Le discipline sono raffigurate con la figura degli atleti nelle pose tipiche con cui le rispettive discipline vengono praticate, ma invece di essere ambientate nelle palestre o nei campi da gioco sono proiettate in contesti della città di Trieste che evocano le stagioni alle quali i mesi raffigurati si riferiscono.

La copertina del calendario invece riproduce il grande tabellone, alto oltre tre metri, che troneggia nell’atrio della Società e che raffigura la sede della SGT ancora col parco originario – ora sostituito da nuovi ambienti e posteggio – parco nel quale tutti gli atleti della Società salutano festosamente chi li guarda, proprio così come si erano fotografati e fatti fotografare nel corso degli anni. Quando realizzai quel disegno, infatti, la Società veniva chiusa per l’arrivo della pandemia, come tutte le altre attività nella primavera del 2020, e con quell’opera il Presidente aveva voluto lanciare un messaggio di incoraggiamento dalle pagine di un quotidiano sportivo cittadino. Infatti, l’immagine all’interno conteneva la scritta” La nostra primavera siete voi”.

Qualche curiosità?

Quest’anno è il primo anno che nel calendario SGT le fotografie vengono sostituite da dei disegni, e coincide anche per me con la prima volta dove appaio come autore unico nella realizzazione di un calendario. La società ha voluto sostituire le foto con i disegni perché nel disegno si rinviene il simbolo di ciò che è raffigurato, conseguentemente nelle immagini ogni atleta può ritrovare se stesso, cosa che nelle foto, esseno invece riproduzione della realtà, non può avvenire.

La trasparenza della Lanterna, le linee pulite della stazione Roger e gli archi e contrafforti della Scalinata dei Giganti mi hanno ispirato e ho associato ogni disciplina ad un luogo e a ogni luogo una stagione. La calma dei topolini assolati per lo joga o il palcoscenico dell’ Arco di Riccardo per la danza classica…

Come nasce la collaborazione con la Ginnastica Triestina? 

La collaborazione con la Ginnastica Triestina nasce a febbraio 2020, con il cartellone per la festa di Carnevale che doveva essere l’inizio di un rinnovato uso della sede, come luogo aperto alla città e alle iniziative culturali, purtroppo tutti sappiamo cosa è successo nella primavera del 2020. Ma la grande forza di gestione della presidenza nella persona di Massimo Varrecchia ha continuato nonostante le avversità del momento, a proporre iniziative e anche ad introdurre un “testimonial” cartoon per la società che le promuovesse.

Così ho creato “Ondina”, una bambina adolescente la cui immagine appare raffigurata nel primo manifesto storico della SGT, in una versione moderna con più immagini utilizzate dalla Società per molteplici occasioni. Ondina appare anche nella copertina del calendario, con indosso la tuta da canottaggio della SGT e con il mano lo stendardo contenente il motto “Stricto Gladio Tenacius” coniato da D’Annunzio proprio per la società SGT.

Trovo nella volontà del direttivo attuale l’entusiasmo e la determinazione di aver voluto ristrutturare l’ambiente della sede sportiva, sia dal punto di vista tecnico sia valorizzandola dal punto di vista artistico, come per esempio la sala della scherma, arricchita addirittura da un murales.

“Disegnare” nel vocabolario Treccani tra le varie definizioni enuncia: “Rappresentare con segni, con linee tracciate a matita, a penna, a corboncino…cose immaginate o esistenti in natura”. Moebius, genio indiscusso nel mondo dell’illustrazione, afferma che ” Spesso disegnare è una caccia, trovare la linea perfetta…ti ritrovi?

Conosco bene l’affermazione che molti, ed anche alcuni fra i miei maestri, usano sovente nel descrivere l’attività del disegnare che a volte è considerata una ricerca, quando non addirittura una battaglia. Sarà la mia natura femminile a divergere da questa impostazione o forse semplicemente la mia diversa natura artistica, ma non mi ci trovo. Non provo quasi mai questo affanno o sensazione.

Davanti al foglio mi raffiguro come di fronte alla superficie dell’acqua. Mentre disegno le immagini affiorano ed io ne seguo i contorni, prima in maniera flebile poi, come in un processo di avvicinamento, in modo sempre più deciso.

I miei bozzetti sono spesso “puliti” come se già fossero definitivi, la mia linea trova anziché cercare. Mentre disegno non mi sento di scandagliare le profondità come un pescatore che lancia l’amo e il piombo per catturare qualcosa, ma mi ritrovo piuttosto come un semplice osservatore… non ricordo chi lo ha detto, ma è proprio l’abisso che scruta dentro di noi e non viceversa.

Quando disegnare è diventato qualcosa di seriale? 

Disegnare è diventato per me una attività professionale col successo del poster della Fiera di Fumetti della città di Trieste “Fumetti per gioco” nel lontano 2010 e la creazione della bella Tergestea, una donna che indossa come tutti i supereroi che si rispettino la sua divisa, nient’altro che la bandiera alabardata della città!

Da allora non mi sono più fermata. Fra cartellonistica e fumetti posso dire di aver ottenuto grandi soddisfazioni: il primo posto nelle classifiche nazionali Mondadori per ben due mesi con la graphic novel “Sergio Ramelli” (ed.Ferrogallico) o la meno gettonata, ma più prestigiosa realizzazione del manifesto per i 130 anni della Lega Nazionale, opera che mi inserisce in un filone di autori triestini e nazionali che appartengono alla Storia dell’Arte, più che alla cronaca.

Hai tre figlie una studia all’Accademia delle Belle Arti….Cosa suggerisci ai giovani che vogliono intraprende un percorso di narrazione grafica…?

Ai giovani che volessero intraprendere una carriera nel solco del disegno e del fumetto dico di amare quello che fanno e di viaggiare in questo tipo di avventura sempre accompagnati da un progetto. Mi piace spesso ripetere una frase di Seneca che parla del vento, ” Non c’è vento favorevole per chi non sa dove andare!”…quindi ragazzi, prima il progetto e poi il cammino avventuroso.

Progetti a breve termine?

Fra i miei prossimi appuntamenti con il pubblico c’ è la presentazione del mio nuovo artbook, evento che farò a Trieste prossimamente. Ne vado particolarmente orgogliosa,

perché raccoglie i miei migliori disegni dal 2015 al 2020, oltre al fatto che è il secondo che autoproduco. Ne vado particolarmente orgogliosa, quindi quando sarà il momento non mancate!

 

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