Dalla Guerra fredda ai conflitti di oggi in Europa e nel mondo: a Udine un forum internazionale

FVG – Udine e Gorizia ospiteranno dal 9 all’11 marzo “Terre di confine. Dalla Guerra fredda ai conflitti dei nostri giorni”, un Forum internazionale che rilegge il ruolo chiave dei territori di confine a partire dal secondo dopoguerra.

Il progetto è stato presentato il 21 marzo alla presenza dell’assessore regionale alla cultura.

Dalla storia alla geopolitica per decodificare gli scenari del nostro tempo: questo l’obiettivo delle tre giornate che inaugurano la partnership di ricerca fra Friuli Storia, l’Università di Udine e l’Università di Harvard, in vista del ruolo cruciale di Gorizia capitale europea della cultura nel 2025

Sarà proprio lo storico e analista Mark Kramer, Direttore del Centro Studi sulla Guerra Fredda di Harvard, introdotto dal direttore scientifico del Forum Tommaso Piffer, a inaugurare il Forum venerdì 9 marzo a Udine, con la lectio che dà il titolo al programma, “Terre di confine: dalla Guerra fredda ai conflitti del nostro tempo”, uno sguardo retrospettivo per proiettare la storia sui drammatici accadimenti di questi mesi.

La conferenza del prof. Kramer sarà aperta al pubblico. Le sessioni di lavoro (solo in lingua inglese) si apriranno invece venerdì 10 marzo al Castello di Udine. L’11 marzo gli incontri di studio si sposteranno a Gorizia, nella sede della Fondazione Carigo.

A chiudere il Forum e a trarre le conclusioni, sabato 11 marzo, sarà ancora uno storico di Harvard, Charles Maier.

Frontiera Est: un sito web per visitare le fortificazioni

Arricchisce il Forum l’innovativo progetto Frontiera Est, che per la prima volta metterà a sistema i bunker e le strutture difensive realizzate sul confine orientale del Friuli Venezia Giulia nel corso del XX secolo, oggi aperte al pubblico attraverso una capillare mappatura, percorsi didattici e divulgativi, itinerari di turismo storico.

Una vera e propria “regione sotto la regione”, composta da oltre 1300 strutture, completamente abbandonata con la fine della Guerra fredda e adesso in procinto di essere dettagliatamente mappata per una valorizzazione in chiave di ricerca e recupero, ma anche di divulgazione e formazione, dal turismo alla didattica.

Primo passo sarà l’inaugurazione del portale frontieraest.it accessibile a tutti in un click, ricco di video e foto documentazione sulle strutture difensive oggi aperte al pubblico. Il sito sarà online entro fine mese.

Il Rettore dell’Università di Udine, Roberto Pinton, ha inviato un messaggio in cui sottolinea come «grazie a questo importante progetto, e al collegato convegno internazionale che non a caso coinvolgerà Udine e Gorizia, due città profondamente segnate dalla guerra fredda, l’Ateneo friulano potrà consolidare la significativa collaborazione con l’Università di Harvard e contribuire alle attività di studio, tutela e valorizzazione di un patrimonio storico unico a livello nazionale ed europeo quale quello delle opere difensive realizzate sul nostro confine orientale. Il progetto Frontiera Est rappresenta una importante opportunità di crescita per il territorio, di proficua collaborazione tra le istituzioni e di coinvolgimento attivo delle amministrazioni locali».

Sostenitori

Il programma ha trovato sostegno in due bandi della Regione Friuli Venezia Giulia, quello della direzione Cultura riservato a progetti di valorizzazione storica ed etnografica e quello della direzione Attività produttive riservato alle iniziative turistiche.

L’iniziativa si articola infatti in due progettualità: una di carattere scientifico e di ricerca, con il coinvolgimento di una quarantina di analisti e studiosi internazionali, impegnati in otto percorsi tematici sulla Guerra fredda e le sue conseguenze mondiali; l’altra di carattere turistico intitolata Frontiera Est, che per la prima volta mette a sistema le strutture difensive realizzate sul confine orientale nel corso del XX secolo.

L’evento ha inoltre il contributo e la collaborazione della Fondazione Friuli, della Fondazione Cassa di risparmio di Gorizia e del Comune di Udine, oltre che della Rai regionale e del Gruppo europeo di cooperazione territoriale – Gect.

Print Friendly, PDF & Email
Condividi