Dismissione dello stabilimento Wartsila: ancora un nulla di fatto al Ministero

Trieste – I sindacati Fim-Fiom-Uilm, al termine del tavolo di crisi sulla chiusura dello stabilimento Wartsila di Trieste, svoltosi martedì 18 aprile presso il Ministero delle Imprese e del made in Italy alla presenza dei rappresentanti dell’impresa, dei funzionari del Ministero e del governatore del FVG Fedriga, hanno manifestato il loro disappunto per il nulla di fatto emerso dall’incontro.

“L’incontro svoltosi in data odierna presso il Mimit – scrivono i coordinatori nazionali di Fim, Fiom, Uilm, Massimiliano Nobis, Luca Trevisan, Guglielmo Gambardella in una nota congiunta – è stato deludente visto che la multinazionale Wartsila non ha adempiuto agli impegni presi e non ha presentato nessun progetto di reindustrializzazione su cui avviare una trattativa per dare continuità produttiva ed occupazionale al sito di Bagnoli”.

“Nell’esprimere quindi insoddisfazione per la scelta della multinazionale di dilatare i tempi del confronto abbiano sollecitato il governo ad utilizzare tutte le leve e prerogative di cui dispone per favorire la reindustrializzazione, considerando inaccettabili eventuali comportamenti notarili da parte del governo.

“Siamo impegnati insieme al Coordinamento nazionale di Fim Fiom Uilm a incalzare Wartsila e Governo per concludere positivamente la vertenza. In tal senso – conclude la nota – valuteremo in assemblea con I lavoratori le iniziative di mobilitazione a sostegno della vertenza”.

Le dichiarazioni del governatore del FVG Massimiliano Fedriga

Anche il governatore della Regione Massimiliano Fedriga ha partecipato al tavolo al ministero delle Imprese e del made in Italy sul futuro dello stabilimento Wartsila di Bagnoli.

“L’incontro odierno non può essere giudicato positivamente perché era stato convocato per esaminare le proposte che avrebbe dovuto pervenire a Wärtsilä entro il 14 aprile, ma non ci sono state proposte da considerare. Nel corso della riunione è però emerso un elemento positivo, ovvero che l’azienda ha confermato l’attualità dell’interesse di almeno tre soggetti e significativi passi avanti nell’elaborazione delle proposte. La situazione, come si sapeva, è complessa e difficile; risulta quindi comprensibile che via sia la necessità di ulteriori approfondimenti. La richiesta di un nuovo incontro per dare il tempo alle proposte di giungere a maturazione ci trova concordi a patto che questo tempo sia impiegato utilmente”.

È questa la posizione espressa dal governatore del Friuli Venezia Giulia Massimiliano Fedriga.

In merito al futuro del sito produttivo di Bagnoli della Rosandra, Fedriga ha rimarcato che “la Regione chiede che il governo sia attivamente presente nel percorso intrapreso, affinché le proposte che saranno presentate siano effettivamente in grado di fornire garanzie occupazionali sia dirette sia per l’indotto, ma anche di collocare lo stabilimento triestino in un ambito strategico nazionale, così come richiesto dal primo momento dalla Regione Friuli Venezia Giulia”.

Il governatore ha infine sottolineato che “seppur in parte delusi dell’esito dell’incontro di oggi la Regione continua a confidare nel futuro dello stabilimento, marcando strettamente l’azienda e sostenendo il Governo nazionale negli ulteriori sforzi che vorrà e dovrà compiere per individuare una soluzione a questa vicenda”.

Le dichiarazioni dell’on. Debora Serracchiani (Pd)

“Non ci nascondiamo la delusione e la preoccupazione crescente che scaturisce da questo tavolo che non produce ancora nulla se non un altro rinvio. Diventa francamente indecifrabile l’atteggiamento di Wartsila che viene ai tavoli senza portare elementi nuovi e che continua a proporre l’attivazione di ammortizzatori sociali. Il Governo e la Regione devono assumere una postura più autorevole nei confronti della proprietà, che sembra dettare l’agenda senza vera considerazione per la continuità produttiva e occupazionale. Sicuramente alzeremo il livello della vigilanza e della pressione”.

Lo dichiara la deputata Debora Serracchiani (Pd), che oggi ha partecipato all’incontro tra Governo, Regione Friuli Venezia Giulia e parti sociali al Ministero delle Imprese e del Made in Italy, sul futuro del sito della Wartsila di Trieste.

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