Vendemmia in FVG, Coldiretti prevede un calo del 5-15% nella produzione

Udine – Un calo di produzione del 5-10% rispetto allo scorso anno: queste le previsioni di Coldiretti sulla vendemmia in Friuli Venezia Giulia.

Il responsabile del settore vitivinicolo della Coldiretti Fvg Marco Malison ha riferito che lo sviluppo dei grappoli nei vigneti della regione è molto diversificato.

“Quasi ovunque il germogliamento della vite e il successivo sviluppo vegetativo sono stati ritardati a causa di una primavera fredda e piovosa – precisa Malison –. Le gelate di inizio aprile hanno determinato qualche problema in pianura soprattutto sulle varietà precoci, ma tutto sommato il danno è stato quantitativamente poco significativo. Il bel tempo registrato nei mesi di giugno e luglio ha favorito l’allegagione e, in generale, lo stato sanitario è più che buono”.

Purtroppo però “la prolungata assenza di precipitazioni, sommata alle alte temperature nel mese di luglio, con effetti evidenti sui vigneti privi di irrigazione, rende ancora prematuro indicare una data di inizio della raccolta, e molto dipenderà dalla meteorologia delle prossime due settimane. La stima, in ogni caso, è di un calo di produzione del 5-10% rispetto alla vendemmia precedente”.

Coldiretti Friuli Venezia Giulia ritiene sempre più urgente realizzare una rete di invasi naturali per captare le acque meteoriche e consentire l’irrigazione anche nelle zone sprovviste, visto anche il piano nazionale di ripresa e resilienza che prevede investimenti in infrastrutture per l’approvvigionamento idrico per prevenire  e contrastare le conseguenze del cambiamento climatico.

La richiesta è stata espressa dal direttore di Coldiretti FVG Cesare Magalini, che aggiunge: “Grandinate a parte, le piogge delle ultime ore sono assolutamente provvidenziali per attenuare lo stress idrico dei vigneti privi di irrigazione, specialmente in collina, dove lo sviluppo dei grappoli appare in ritardo rispetto alle vigne che possono disporre dell’acqua”.

Nel contempo, prosegue Magalini, “esprimiamo grande soddisfazione per il fatto che un numero sempre maggiore di produttori singoli, cooperative e consorzi adottano protocolli volontari di produzione biologica, integrata o comunque sostenibile. Tema questo che sarà centrale nella prossima programmazione comunitaria e che comunque è sempre più all’attenzione del consumatore”.

(Foto Pixabay)

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