Dismissione dello stabilimento Wärtsilä: l’azienda incontra sindacati per proroga alla solidarietà

Trieste – Dopo il tavolo svoltosi martedì 19 dicembre presso il Ministero delle imprese e del made in Italy (Mimit) a Roma sulla dismissione dello stabilimento Wärtsilä di Bagnoli della Rosandra (Ts), c’è una parziale apertura dell’azienda a prorogare il contratto di solidarietà di sei mesi, anziché soltanto di tre mesi come annunciato in precedenza.

A seguito delle reazioni fortemente negative di istituzioni e sindacati, l’azienda ha chiesto di incontrare le rappresentanze sindacali. L’incontro, avvenuto giovedì 21 dicembre, secondo quanto riporta l’ANSA, sarebbe stato interlocutorio ma positivo e la Wärtsilä avrebbe aperto alla possibilità di prorogare per 6 mesi (e non più per tre) gli ammortizzatori sociali.

In cambio, avrebbe chiesto ai sindacati una rivisitazione di alcune poste della retribuzione. Una richiesta che avrebbe incontrato a sua volta l’apertura del sindacato. Un nuovo incontro è stato fissato per il 27 dicembre. Per Confindustria l’incontro è giudicato un “elemento positivo”.

I sindacati nei giorni scorsi avevano annunciato una manifestazione a Trieste la vigilia di Natale.

Il tavolo del 19 dicembre

Al tavolo avevano partecipato il sottosegretario al Mimit Fausta Bergamotto, l’assessore regionale al Lavoro Alessia Rosolen, le rappresentanze sindacali, i rappresentanti italiani dell’azienda finlandese e Ansaldo energia, gruppo partecipato dallo Stato interessato a subentrare nel sito industriale per produzioni finalizzate alla transizione energetica. Collegato in videoconferenza anche l’assessore regionale alle Attività produttive Sergio Emidio Bini.

Governo, Regione e sindacati avevano preso atto dell’attuale indisponibilità di Wärtsilä ad accogliere la richiesta di proroga di sei mesi del contratto di solidarietà (in scadenza il prossimo 31 dicembre), che era finalizzata all’obiettivo di accompagnare la stesura e la condivisione dell’Accordo di Programma per la reindustrializzazione del sito di Bagnoli. Wärtsilä avrebbe manifestato la sua disponibilità a prorogare gli ammortizzatori sociali ma per un periodo molto breve, intorno ai tre mesi.

Ferma condanna della Regione

“Non posso che valutare negativamente il comportamento di Wärtsilä – ha detto l’assessore Rosolen – che risponde con un atto ostile alla grande disponibilità espressa dal Governo, anche per tramite della partecipata Ansaldo e della Regione, per l’individuazione di strumenti e percorsi condivisi finalizzati alla reindustrializzazione del sito di Bagnoli della Rosandra”.

Anche Bini ha definito “irresponsabile” la posizione dell’azienda, “che non si è resa disponibile ad accompagnare il percorso di reindustrializzazione” a fronte di un “forte impegno messo in campo dal Governo e dal sottosegretario Bergamotto”.

“L’azienda finlandese – ha aggiunto Rosolen – continua purtroppo a non considerare una propria responsabilità il progetto di reindustrializzazione del sito, con l’aggravante che con il comportamento odierno rischia consapevolmente di rendere il percorso più difficoltoso. Va ribadito, quindi, che se Wärtsilä deciderà di riaprire la procedura per la cessazione di attività, le Istituzioni, assieme alle Parti sociali, eserciteranno fino in fondo le proprie prerogative”.

Infine l’assessore Rosolen ha sottolineato che, a fronte di questa grave scelta di Wärtsilä, il territorio “sarà coeso, come lo è sempre stato stato dal 14 luglio 2022, nel reagire a un comportamento che denota una totale mancanza di responsabilità sociale”.

“A fronte di quanto accaduto, resta comunque fermo – ha concluso – l’impegno delle Istituzioni per favorire la tutela della strategicità del sito, la sua vocazione industriale e dei livelli di occupazione, tenendo in dovuto conto anche dell’indotto”.

Possibile subentro di Ansaldo

Unica speranza per i lavoratori e per l’economia dell’area la conferma dell’interesse da parte di Ansaldo e la possibile presenza di Mitsubishi, anche se non è ancora chiaro se verrebbero reimpiegati tutti gli esuberi previsti da Wärtsilä.

Secondo Ansaldo ci sarebbero gli estremi per un proficuo rapporto con Mitsubishi quale acquirente d’elezione della eventuale produzione degli elettrolizzatori di idrogeno* che avvierebbe Ansaldo Energia.

I sindacati: “atto di arroganza” dell’azienda

“Nel corso dell’incontro che si è svolto oggi presso il Ministero delle Imprese e del Made in Italy sulla vertenza Wärtsilä di Trieste, l’azienda ha respinto la richiesta delle organizzazioni sindacali e dello stesso Governo di prorogare i contratti di solidarietà per ulteriori sei mesi.

Un atto di arroganza gravissimo da parte della multinazionale, che apre la strada del licenziamento per centinaia di lavoratori diretti e degli appalti e che pone forti dubbi sulla stessa permanenza della multinazionale in tutto il territorio nazionale.

Wärtsilä Italia compie una scelta irresponsabile che fa precipitare la vertenza e apre scenari drammatici per le lavoratrici e i lavoratori.

Adesso, per scongiurare i licenziamenti, occorre che il Governo scenda in campo con determinazione, per far recedere Wärtsilä dalla sua decisione e per un accordo di programma da realizzarsi in tempi certi sulla reindustrializzazione del sito di Trieste.

Ciò per garantire la continuità produttiva del sito e per salvaguardare l’occupazione dell’insieme delle lavoratrici e dei lavoratori”.

Lo dichiarano in una nota congiunta Luca Trevisan, segretario nazionale Fiom-Cgil e Marco Relli, segretario generale Fiom-Cgil di Trieste.

Il commento della deputata dem Debora Serracchiani

“Era già più di un sospetto ma ora è una certezza: Wartsila vuole andarsene da Trieste lasciando terra bruciata dietro di sé, cancellare la possibilità che dopo di loro ci sia una continuità di produzione sul sito. L’ostinazione dei finlandesi non può fondarsi sui tre mesi in più o in meno di cassa integrazione, che non sarebbe nemmeno a carico loro. Ora solo il livello governativo, assieme alle grandi partecipate nazionali, ha in mano gli strumenti per fare le pressioni opportune e adottare i provvedimenti più efficaci. In questa battaglia per l’industria a Trieste come in tutto il Friuli Venezia Giulia ci consideriamo in prima linea con tutti gli attori competenti e la comunità”. Lo dichiara la deputata Debora Serracchiani (Pd).

*Gli elettrolizzatori sono dispositivi che utilizzano l’elettricità per scindere l’acqua o altri componenti nei loro elementi costitutivi attraverso l’elettrolisi. Nel caso dell’elettrolisi dell’acqua, un elettrolizzatore utilizza una corrente elettrica per dividere le molecole d’acqua in idrogeno e ossigeno gassoso. L’idrogeno gassoso può essere immagazzinato come gas compresso o liquefatto. L’ossigeno creato viene rilasciato nuovamente nell’aria o catturato e immagazzinato per altri processi industriali.

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