Ecco tutti i vincitori della 40ª edizione del Premio Hemingway
Lignano Sabbiadoro (Ud) – Lo scrittore cileno Benjamin Labatut per la Letteratura, la cofondatrice di Memorial e Premio Nobel per la Pace 2022 Irina Ščerbakova nella sezione Testimone del nostro tempo, lo psichiatra e saggista Vittorino Andreoli per Avventura del pensiero, l’urbanista Francesco Finotto per la Fotografia sono i vincitori della 40ª edizione del Premio Hemingway.
Il riconoscimento è ideato e promosso dal Comune di Lignano Sabbiadoro con il sostegno degli Assessorati alla Cultura e alle Attività Produttive e Turismo della Regione Friuli Venezia Giulia, attraverso la consolidata collaborazione con la Fondazione Pordenonelegge.
Ai quattro vincitori di categoria si affianca il fisico e divulgatore Vincenzo Schettini, al quale va quest’anno il Premio speciale Lignano per il futuro.
Gli incontri del Premio
Cinque vincitori, dunque, e un cartellone di grandi incontri che animeranno Lignano Sabbiadoro da giovedì 27 a sabato 29 giugno: questo il programma dei festeggiamenti nei 40 anni dalla istituzione del Premio Hemingway, e a 70 anni esatti dall’arrivo di Ernest Hemingway a Lignano, nell’aprile 1954, pochi mesi prima del conferimento del Premio Nobel per la Letteratura.
La 40ª edizione del Premio Hemingway si aprirà al pubblico in una sequenza di vivaci conversazioni che precederanno il talk di premiazione, come sempre momento culminante, in programma sabato 29 giugno alle 19.45 al Cinecity. La cerimonia sarà condotta dalla giornalista d’inchiesta Giulia Presutti, inviata di Rai3 Report e in precedenza volto di NBC news.
Francesco Finotto – Premio Hemingway Fotografia per il fotolibro “Notte a Nordest. Le fabbriche in scena” (Antiga Edizioni) – dialogherà in apertura di cartellone, giovedì 27 giugno alle 20.00 al Centro Congressi Kursaal con lo storico della fotografia e componente di Giuria Italo Zannier.
Vincenzo Schettini – Premio Speciale Hemingway Lignano per il futuro – si racconterà venerdì 28 giugno alle 21.00 al Cinecity attraverso una lezione speciale, legata ai temi del libro “Ci vuole un fisico bestiale. Vi racconto i fisici più pop della storia” (Mondadori Electa).
Il pubblico del Premio Hemingway potrà incontrare Irina Ščerbakova – Premio Hemingway Testimone del nostro tempo – venerdì 28 giugno alle 18.30 al Centro Congressi Kursaal, attraverso l’intervista che sarà condotta dallo storico Tommaso Piffer sul filo rosso del saggio “Famiglia, umanità e repressioni sovietiche” edito in Italia da Marcianum Press.
Sabato 29 giugno alle 11.30 al Centro Congressi Kursaal, Benjamin Labatut – Premio Hemingway 2024 per la Letteratura – si racconterà sfogliando il libro “Maniac” (Adelphi), in dialogo con il presidente di Giuria del Premio Hemingway, Alberto Garlini.
Sabato 29 giugno alle 17.00 al Cinecity, Vittorino Andreoli – Premio Hemingway Avventura del pensiero – terrà una lezione sui temi del suo nuovo saggio, “Lettera sull’amore”, in uscita per Solferino il prossimo 30 giugno.
Le prenotazioni agli incontri si possono effettuare a partire dal 5 giugno sul sito www.premiohemingway.it
Biografie dei vincitori
Benjamin Labatut è nato a Rotterdam nel 1980 e attualmente vive in Cile. Ha trascorso la sua infanzia nelle città dell’Aia e di Buenos Aires, e all’età di dodici anni si è trasferito a Santiago del Cile. Il suo primo libro, La Antártica empieza aquí, una raccolta di racconti, ha vinto nel 2009 il Premio Caza de Letras, assegnato dall’Universidad Nacional Autónoma de México (UNAM), e il Premio Municipale di Santiago per il miglior raccolta di racconti pubblicata in Cile nel 2012. Il suo secondo libro, Después de la luz, è stato pubblicato da Hueders nel 2016. Il suo terzo libro Quando abbiamo smesso di capire il mondo pubblicato in Italia da Adelphi, ha vinto un English PEN Award e il Premio Galileo, ed è stato selezionato per l’International Booker Prize 2021. Sono poi seguiti, sempre per Adelphi, La pietra della follia, e nel 2023 MANIAC, vincitore del Premio Malaparte 2023.
Irina Ščerbakova è figlia di uno dei più grandi studiosi di Vasilij Grossman, nata a Mosca nel 1949, traduttrice, storica e pubblicista. Alla fine degli anni ’70 inizia a raccogliere testimonianze intervistando le vittime dello stalinismo, e dal 1991 svolge sistematicamente ricerche negli archivi del KGB. È uno dei membri fondatori di Memorial, la prima associazione indipendente nata in Russia alla fine degli anni ’80. In particolare, ne ha diretto i programmi rivolti ai giovani, tra cui il concorso studentesco nazionale annuale «La persona nella storia: la Russia del XX secolo». In qualità di autrice ed editrice, Irina Ščerbakova ha pubblicato numerosi libri sullo stalinismo e sulla cultura della memoria. In seguito alla guerra, nel marzo 2022 ha abbandonato la Russia e risiede in Germania.
Vittorino Andreoli, nato a Verona nel 1940, si laurea in Medicina e Chirurgia all’Università di Padova. Continua la ricerca sperimentale presso l’Istituto di Farmacologia dell’Università di Milano, dedicandosi in particolare alla correlazione tra biologia dell’encefalo e comportamento animale e umano. Lavora in Inghilterra a Cambridge al Department of Biochemistry e successivamente negli Stati Uniti: prima alla Cornell Medical College di New York e successivamente alla Harvard University. In questo periodo si evidenzia il suo interesse per il comportamento nella sua dimensione patologica e si dedica alla psichiatria al suo rientro in Italia. È autore di numerosi libri di successo, tra cui ricordiamo gli ultimi: L’uomo col cervello in tasca (2019), Una certa età (2020), La famiglia digitale (2021), L’origine della coscienza (2021), Contaminazione (2022), Lettera a un vecchio (da parte di un vecchio) (2023), Insieme si vince (2023), La dittatura del denaro (2024).
Francesco Finotto è nato nel 1955. Vive e lavora a San Donà di Piave. Laureato in Urbanistica, ha svolto attività di ricerca presso il Dipartimento di Urbanistica dell’I.U.A.V., e insegnato alle università di Genova e Padova. Accompagna l’attività di ricerca storica e di progettazione urbanistica che svolge prevalentemente nel territorio del Nordest con l’indagine fotografica dei luoghi. È presidente dell’associazione Culturaincorso che da alcuni anni organizza il ciclo di mostre fotografiche OFF#. Ha pubblicato libri di storia delle teorie urbanistiche, tra i quali La città chiusa. Storia delle teorie urbanistiche dal medioevo al settecento, Marsilio, Venezia 1992 e La città aperta. Storia delle teorie urbanistiche moderne, Marsilio, e libri di fotografia tra cui Viaggio in BONIFICA, (a cura di), Antiga Edizioni, e Notte a Nordest. Le fabbriche in scena, Antiga Edizioni. Ha partecipato a numerose mostre ed esposizioni.
Vincenzo Schettini è un fisico, un musicista, un prof influencer, un autore bestseller. Agli inizi del 2000 si diploma in violino e didattica della musica per poi laurearsi in fisica. Le due anime, quella artistica e quella scientifica, si sono fuse sotto l’idea di trasformare la fisica da pura nozione a vero e proprio intrattenimento, imitando lo stesso effetto che ha la musica sul palcoscenico. Attraverso i canali social de La Fisica Che Ci Piace, che contano ormai milioni di follower, rende la sua materia accessibile a tutti. Collabora con il programma di formazione per docenti italiani (Italian Teacher Programme) al CERN. Il suo primo libro, il bestseller La fisica che ci piace, è stato il caso editoriale del 2022 ed è diventato uno spettacolo che gira nei teatri più belli d’Italia. Il successo editoriale è stato bissato nel 2023 da Ci vuole un fisico bestiale: vi racconto i fisici più pop della storia. Nel 2024 ha preso il via un’altra affascinante avventura, quella televisiva: La Fisica dell’Amore è il titolo del programma (in onda su Rai2 e disponibile su RaiPlay) in cui le certezze della fisica incontrano le incertezze della vita.